Quotidiano transitorio, la personale di Raffaele Santillo

Raffaele Santillo, "L'ora d'oro", 2025, olio su tela, 140x110cm

L’Associazione Amici di Parco – Pordenone Arte Contemporanea organizza la personale di Raffaele Santillo, pittore che opera a Pordenone nel proprio atelier ai piedi del Grattacielo Santin, con una mostra denominata  “Quotidiano Transitorio, che sarà ospitata a Sacile presso Palazzo Ragazzoni. Qui sabato 15 marzo si terrà il vernissage a partire dalle ore 18.00.
Il progetto – curato da Daniele Capra – è costituito da venticinque opere su tela di medie e grandi dimensioni, la maggior parte delle quali realizzate appositamente dall’artista. La mostra è suddivisa in cinque sezioni che raggruppano i lavori in un percorso tematico che spazia dai ricordi di famiglia al paesaggio, dal guardare ciò che accade fuori e dentro le nostre stanze al perdere la cognizione del tempo. Correda la mostra il dialogo L’intensità dello sguardo, che si terrà il 29 marzo, in cui il poeta Roberto Cescon si confronterà con artista e curatore.

Le opere di Quotidiano Transitorio raccontano di piccoli fatti quotidiani, di episodi minori spesso irrilevanti che costituiscono la vita di ciascuno e che si sedimentano nella periferia trascurata della nostra memoria. Con una pittura fortemente introspettiva, caratterizzata da una figurazione sintetica e da colori liquidi, Santillo riporta al nostro sguardo tali frammenti, facendoli percepire come qualcosa di significativo di cui siamo stati, forse, spettatori. Due ragazzi cercano di accarezzare un gatto appollaiato su di un alto davanzale, un libraio legge un libro appoggiato allo stipite di una finestra in un giorno di primavera, dei bambini corrono tra l’erba alta di un campo, un pescatore di poca fortuna ha molti più gatti che lo osservano che pesci nella sua cesta. Accadimenti di scarso rilievo che spesso dimentichiamo, ma che l’artista sembra invece indicare come parte importante dell’impalpabile tessuto che costituisce l’esistenza di ciascuno.

Per Santillo la pratica della pittura è una modalità per riconnettere il presente con il quotidiano che sta alle nostre spalle, grazie alla sintesi silenziosa dell’immagine, che nella sua opera è spesso portatrice di una narrazione minima e misurata. La sua pittura nasce interrogando il serbatoio di possibilità che il passato concede, poi ricombinate e trasformate dall’autore in un senso più ampio, riadattando contesti e ricostruendo dei micro-eventi. Nelle sue opere Santillo genera in questo modo delle piccole storie costituite da situazioni probabili, forse mai accadute, che però sembrano ugualmente appartenerci. Storie di poco peso di cui ciascuno potrebbe essere testimone, nell’ordinario srotolarsi di ogni giornata vissuta, che si caricano sulla tela di un delicato struggimento.

Raffaele Santillo (S. Maria Capua Vetere, 1966) ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di S. Leucio e il corso di laurea in Architettura presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli. La sua pratica pittorica si sviluppa sovente partire da immagini e situazioni del passato. I suoi lavori, caratterizzati da un segno fluido e minimale, sono caratterizzati da una figurazione appena accennata e dalla presenza di un colore liquido, capace di delineare situazioni inattese ed evocative, con atmosfere di particolare carica emotiva. Tra le sue mostre Faccio sempre debiti con i sogni, SMDOT/Arte Contemporanea, Udine; Wein & Kusnt, Weingut Kodolitsch, Leibnizt (AT); Pitture in attesa, Agenzia Generale 1832 di Generali Italia, Pordenone; L’Estate del davanzale, Biblioteca Civica di Pordenone; Sentimental boys, Chàssis, Torino; Non per ripetere il mondo, Villa Ottelio Savorgnan, Ariis di Rivignano; Arte tra le Calli, Marano Lagunare; Fabula-Enigmi, Museo del Paesaggio, Torre di Mosto.
Santillo vive e lavora a Pordenone.