Pordenone
Pordenone sarà Capitale Italiana della Cultura nel 2027

Un boato di giubilo nel Convento di San Francesco gremito per assistere in diretta da Roma alla proclamazione con la lettura delle motivazioni da parte del Ministro della Cultura Alessandro Giuli
L’emozione palpabile, le mani tremanti, l’agitazione per il collegamento video che si è fatto attendere ben venti minuti. E poi i tentativi di decifrare tra le parole del ministro della Cultura Alessandro Giuli e del presidente della Commissione valutatrice Davide Maria Desario, gli indizi per capire se sarebbe stata Pordenone o una delle altre nove più che prestigiose città in lizza per il titolo.
Al Convento di San Francesco la giunta del Comune di Pordenone era al completo tranne Alberto Parigi, vicesindaco reggente che con la dirigente Flavia Maraston era a Roma (nella Sala Spadolini del Ministero c’era anche il deputato Emanuele Loperfido), oltre all’eurodeputato Alessandro Ciriani, a consiglieri regionali, ma anche a una ricca rappresentanza di sindaci del Friuli Occidentale, oltre ad associazioni, dipendenti comunali, referenti (tra cui Flavia Leonarduzzi, responsabile della cabina di regia per Pordenone 2027), tutti coloro che in questi mesi si sono messi a disposizione per questa candidatura.
Infine il boato e il giubilo. Pordenone sarà la Capitale italiana della Cultura 2027, come suggerito dalla commissione, recepito dal Ministro Giuli che a sua volta lo proporrà ai Consigli dei Ministri.
“Volevamo unire i puntini che raccontano questo territorio. Abbiamo una certezza oggi qui: che questo territorio può collaborare a prescindere da sentimenti e parti politiche” aveva esordito Alessandro Ciriani prima della proclamazione. “Oggi abbiamo scritto una pagina di storia, dopo tanti anni di ambizioni di questa città ed essere riconosciuta oltre i confini regionali. Il 2027 sarà un punto di partenza perché questa riconoscibilità dovrà diventare permanente” ha poi commentato Ciriani confessando che “in tutti questi anni di politica attiva in cui ho parlato davanti a platee di ogni sorta, davanti a relatori importanti, mai come oggi ho sentito le mani tremare così forte”.
Il commento del Vicesindaco reggente Alberto Parigi: “Con questo riconoscimento, tutta la città, il suo territorio e l’intera provincia del Nord-Est conquistano finalmente un posto nella mappa culturale del Paese, con un’identità autentica e pienamente riconosciuta. Pordenone è una città che spesso è rimasta ai margini dell’immaginario collettivo italiano, conosciuta per il servizio militare obbligatorio del passato, per le sue fabbriche o per la vicinanza a Venezia. Questo titolo ci offre l’opportunità di restituire un’immagine completa e veritiera di Pordenone, oltre gli stereotipi e le visioni sfocate. La Commissione ha acceso un faro su un territorio spesso lontano dai riflettori, permettendogli di emergere e mostrarsi nella sua interezza. Pordenone non è solo industria e pragmatismo economico – elementi di cui, comunque, andiamo fieri – ma è anche innovazione culturale, creatività e sperimentazione. È una città che intreccia impresa e cultura, lavoro e talento artistico, ricucendo il legame tra sviluppo economico e vocazione culturale. Oggi possiamo dire che vince l’outsider. Questo riconoscimento segna il passaggio di Pordenone città adolescente a una fase di maturazione verso l’età adulta per una piena espressione del suo potenziale, che ora può essere offerto all’Italia intera. Sono profondamente orgoglioso di aver sostenuto e guidato la candidatura di Pordenone sin dal suo inizio, un anno e mezzo fa, fino a questo straordinario traguardo. Ringraziamo di cuore la Commissione per averci dato questa straordinaria opportunità e ci impegniamo con determinazione a onorare questo titolo, sorprendendo il Paese, proprio come promesso nel nostro dossier: Pordenone 2027. Città che sorprende. Un sincero ringraziamento va anche alle altre città finaliste, che con il loro impegno hanno arricchito il panorama culturale italiano. Conosciamo la fatica e la dedizione necessarie per costruire una candidatura di questo livello. Oggi celebriamo tutti insieme la cultura come motore di crescita e di futuro”.
“Pordenone capitale italiana della Cultura 2027 è l’ennesima dimostrazione della centralità del Friuli Venezia Giulia a livello nazionale e internazionale. Dopo l’avvio solo pochi giorni fa di GO!2025, il prestigioso evento transfrontaliero che quest’anno sta unendo Gorizia e Nova Gorica nella capitale europea della Cultura, oggi arriva questa affermazione straordinaria che ci riempie di orgoglio. Anche in questa occasione saremo pronti a valorizzare le numerose peculiarità e bellezze del nostro territorio” lo afferma il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga dopo aver appreso la notizia che nel 2027 Pordenone sarà la capitale italiana della Cultura. “Questo successo è frutto del ottimo lavoro svolto dal Comune di Pordenone, dalle associazioni e dalle tante realtà coinvolte che è doveroso ringraziare”. “Pordenone capitale italiana della Cultura 2027 – ha sottolineato Fedriga – potrà inoltre godere di una visibilità internazionale grazie alla presenza del Friuli Venezia Giulia al Padiglione Italia all’Expo di Osaka nel prossimo aprile”.

La motivazione della giuria
La valutazione delle candidature è stata affidata a una Giuria composta da sette esperti indipendenti che, dopo aver svolto le audizioni pubbliche incontrando le dieci città finaliste gli scorsi 25 e 26 febbraio, ha formulato una raccomandazione al Ministro della Cultura, indicando il Comune ritenuto più idoneo e motivando adeguatamente la scelta.
Questa la motivazione che ha portato all’assegnazione del titolo alla nostra città:
“Il dossier propone un modello di valorizzazione culturale innovativo e inclusivo, capace di coniugare tradizione e contemporaneità. L’approccio strategico mira a rafforzare l’identità del territorio attraverso progetti che intrecciano patrimonio storico, arti visive, cinema e partecipazione attiva della comunità. Particolarmente apprezzata la capacità di attivare un processo di coinvolgimento diffuso che reinterpreta il legame tra memoria, territorio e creatività. Il progetto si distingue per la volontà di rendere la cultura un motore di sviluppo sostenibile con un programma articolato lungo l’intero anno, capace di attrarre un pubblico ampio e diversificato. La strategia di investimento è solida e coerente con gli obiettivi, con un impatto atteso significativo sul tessuto socio-economico. Apprezzata inoltre l’integrazione tra istituzioni culturali, sistema museale, universitario e realtà associative, che garantisce una rete solida e partecipativa. La particolare attenzione rivolta ai giovani, non soltanto come fruitori ma come protagonisti del processo creativo, conferma la visione dinamica e inclusiva del progetto. Il dossier soddisfa gli indicatori del bando ponendosi come un modello di progettazione culturale innovativa e condivisa. Il giudizio è eccellente. Pertanto la Giuria all’unanimità, raccomanda come Capitale italiana della Cultura 2027 Pordenone.”
Le città finaliste
Alla corsa per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027 hanno partecipato: Alberobello (Puglia), Aliano (Basilicata), Brindisi (Puglia), Gallipoli (Puglia), La Spezia (Liguria), Pompei (Campania), Reggio Calabria (Calabria), Sant’Andrea di Conza (Campania), Savona (Liguria).
I prossimi passi
Il titolo di Capitale italiana della Cultura sarà formalmente conferito dal Consiglio dei Ministri, con propria delibera, dietro proposta del Ministro della Cultura, che recepisce la raccomandazione della Giuria di selezione. Pordenone riceverà un contributo statale di un milione di euro volto a valorizzare, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità e per promuovere i progetti e le attività proposte nel dossier di candidatura.