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In attesa del programma, ecco la giuria del Pordenone Docs Fest

Sarà una giuria d’eccezione, quella che valuterà i film in concorso alla XVIII edizione del Pordenone Docs Fest – Le Voci del Documentario, dal 2 al 6 aprile a Cinemazero. Nei tre giurati, Roberto Minervini, vincitore del premio per la Miglior Regia “Un certain regard” un anno fa a Cannes con I dannati e autore di documentari culto, che svelano le contraddizioni dell’America profonda. Accanto a lui, la documentarista Martina Parenti, fresca di vittoria per la miglior regia al festival di IDFA di Amsterdam, il più importante riferimento per il mondo del documentario in Europa, con il suo Bestiari, Erbari, Lapidari. E, ancora, la montatrice, produttrice e ricercatrice d’archivio Sara Fgaier, che ha esordito da poco in sala anche come regista con il suo primo lungometraggio di finzione, Sulla terra leggeri, di cui Alberto Fasulo è stato direttore della fotografia, presentato al festival di Locarno.



Avere in giuria tre artisti di chiara fama dimostra quanto il Pordenone Docs Fest sia ormai riconosciuto come uno degli appuntamenti più rilevanti per il cinema del reale nel panorama italiano. Minervini, Parenti e Fgaier sono professionisti dell’audiovisivo che dal nostro Paese, grazie al loro talento, sono stati capaci di farsi conoscere a livello internazionale, anche per la capacità di sperimentare e innovare che li rende particolarmente affini alla kermesse di Cinemazero.
I giurati saranno ospiti speciali, come da tradizione, per le premiazioni, al gran finale del festival, domenica 6 aprile alle 21 a Cinemazero, in occasione dello speciale cineconcerto dedicato ai 130 anni dell’invenzione del Cinema. Nella stessa giornata, alle 17:15 a Palazzo Badini, Roberto Minervini terrà una masterclass esclusiva, aperta al pubblico, in cui racconterà il suo percorso cinematografico, segnato dalla capacità di combinare in modo unico tecniche di finzione e di documentario. A dialogare con lui ci sarà Alessandro Stellino, critico cinematografico e, tra l’altro, direttore artistico del Festival dei Popoli di Firenze.
Nei suoi film, Minervini ha esplorato la vita nella periferia dell’America contemporanea, in una società in cui sempre più persone si ritrovano ai margini, a causa delle divisioni razziali e di classe. Sono documentari che aiutano a comprendere le contraddizioni degli Stati Uniti di oggi e che, tanto più in questo momento storico, il festival ha ritenuto doveroso proporre, in uno speciale omaggio con tre proiezioni. Venerdì 4 aprile alle 15.00 c’è Louisiana the Other Side, documentario che esplora un territorio invisibile, al confine tra illegalità e anarchia, dove vivono i dimenticati e si aprono gli abissi dell’America profonda. Sabato 5 aprile alle 16.30 Minervini sarà presente in sala per introdurre Stop the Pounding Heart, un’esplorazione dell’adolescenza, dei valori familiari e sociali, dei ruoli di genere e della religione nel Sud rurale americano. Domenica 6 aprile alle 14.30 il regista introduce What You Gonna Do When the World’s on Fire?, una riflessione sul razzismo negli USA e, insieme, il ritratto intimo di una comunità che combatte per la giustizia, la dignità e la sopravvivenza. Il film ha debuttato nel 2018 in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
Il ricchissimo programma del Pordenone Docs Fest, che sarà presentato a stampa e pubblico lunedì 24 marzo alle 11.30, prevede anche un’altra importante masterclass, sabato 5 aprile alle 12.00 a Cinemazero, con la regista Martina Parenti, che si focalizzerà sul suo percorso artistico e sulla sua collaborazione con Massimo D’Anolfi, sodalizio che ha ottenuto premi e riconoscimenti a livello mondiale. Elemento chiave della sua poetica è l’uso creativo dei materiali d’archivio: l’appuntamento è quindi un’occasione unica per approfondire il cinema del reale e il potenziale narrativo delle immagini del passato.
LE BIOGRAFIE DEI GIURATI
Roberto Minervini – regista italiano che vive e lavora negli Stati Uniti. È considerato uno dei più importanti autori al mondo di documentari narrativi, che combinano elementi drammatizzati e osservazionali. Dopo aver conseguito un Master in Media Studies presso la New School di New York nel 2004, si è trasferito nelle Filippine per insegnare Regia documentaria a livello universitario. Nel 2007 si è stabilito in Texas, dove ha diretto tre lungometraggi: The Passage, Low Tide e Stop the Pounding Heart, una “Trilogia del Texas” presentata in prestigiosi festival cinematografici, tra cui Cannes, Venezia, Toronto e Rotterdam. Nel 2014, Stop the Pounding Heart ha vinto il David di Donatello per il Miglior Documentario. Il suo quarto film, The Other Side, è stato presentato al Festival di Cannes 2015 nella sezione Un Certain Regard. Nel 2018, What You Gonna Do When the World’s on Fire? ha debuttato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, ricevendo ampi consensi e premi a livello internazionale. Nel 2024 è tornato al Festival di Cannes con The Damned, un film in costume che combina realismo e improvvisazione, aggiudicandosi il premio per la Miglior Regia nella sezione Un Certain Regard.
Martina Parenti – regista documentarista, lavora con Massimo D’Anolfi. Insieme, nel 2007 realizzano I promessi sposi, presentato al Festival di Locarno e premiato al Festival dei Popoli di Firenze e al Filmmaker Festival a Milano. Nel 2009, presentano anche Grandi speranze a Locarno. Nel 2011, Il castello, viene premiato agli Hot Docs di Toronto con il Premio Speciale della Giuria, vincendo poi numerosi altri premi. Nel 2013 Materia oscura ottiene il Premio Corso Salani per il Miglior Work in Progress, dopo essere stato presentato al Forum della Berlinale, da dove inizia un lungo percorso festivaliero, ricevendo diversi riconoscimenti. Nel 2015, L’Infinita Fabbrica del Duomo è in anteprima al Festival di Locarno. Nel 2016, Spira Mirabilis è in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Due anni dopo, in laguna arriva anche BLU (2018). Nel 2020, Guerra e pace viene presentato in anteprima a Venezia. Una giornata nell’Archivio Piero Bottoni (2022) approda al Torino Film Festival, mentre Bestiari, Erbari, Lapidari (2024) viene presentato a Venezia e vince il premio per la Miglior Regia agli IDFA – International Documentary Film Festival di Amsterdam.
Sara Fgaier – regista, montatrice e produttrice. Dopo la laurea in Storia e Critica del Cinema presso l’Università di Bologna, partecipa alla scuola di regia Fare Cinema diretta da Marco Bellocchio. Nel 2012 riceve il Premio Rolex per le Arti che le ha permesso di lavorare per un anno con Walter Murch. Nel 2006 inizia a collaborare con Pietro Marcello, con cui fonda Avventurosa: aiuto regista del documentario Il passaggio della linea (2007); aiuto regista, ricercatrice delle immagini di repertorio e montatrice del film La bocca del lupo (2009), vincitore del Torino Film Festival, del Forum di Berlino e di numerosi altri premi internazionali; montatrice del documentario Il silenzio di Pelešjan (2011); montatrice e produttrice di Bella e perduta (2015). Nel frattempo, non ha smesso di collaborare, come montatrice, produttrice e ricercatrice d’archivio, anche con altri registi come, Alina Marazzi (Tutto parla di te, 2012), Federico Ferrone e Michele Manzolini (Il treno va a Mosca, 2013), Gianfranco Rosi (Sacro Gra, 2013), Franco Maresco (Belluscone – una storia siciliana, 2014), Aleksandr Sokurov (Fairytale, 2022), Stefano Savona (Le mura di Bergamo, 2023). Ha diretto i cortometraggi L’umile Italia (2014, Giornate degli Autori) e Gli anni (2018, Orizzonti), che ha vinto l’EFA come Miglior Cortometraggio Europeo e il Nastro d’Argento. Nel 2018 realizza dieci cortometraggi per Storia di un’amicizia, l’adattamento de L’Amica geniale, messo in scena dai Fanny & Alexander. Nel 2023 fonda la società di produzione indipendente Limen. Sulla terra leggeri (2024) è il suo primo lungometraggio, presentato in Concorso Internazionale al Festival di Locarno.
Per maggiori informazioni e per conoscere tutto il programma del festival:
www.pordenonedocsfest.it