Portogruaro: medico aggredito

Ospedale di Portogruaro

“Non passa ormai giorno in cui non si registri un’aggressione al nostro personale sanitario. È diventato un bollettino di guerra, al quale bisogna rispondere con fermezza e certezza della pena verso chi delinque. Non è più tollerabile che i nostri medici, infermieri, operatori sanitari siano vittime di aggressione negli ospedali o nelle strutture in cui prestano servizio, con dedizione e professionalità, per curare e assistere chi è in difficoltà”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, stigmatizza l’ennesimo episodio di aggressione avvenuto ieri sera, 11 febbraio, nei confronti di un medico della continuità assistenziale nella sede di Portogruaro (VE).

Spiega il governatore: il medico si è trovato vittima di un tossicodipendente, che non ha esitato ad andare in escandescenza di fronte all’impossibilità per il dottore di prescrivergli i farmaci che pretendeva. L’aggressore ha spinto a terra il medico, che ha subito una contusione alla spalla. Sono immediatamente accorsi i Carabinieri, a cui va il mio ringraziamento, che hanno preso in carico l’uomo (…) Continueremo a rafforzare la sicurezza delle strutture sanitarie, con il potenziamento delle misure di controllo e la formazione specifica degli operatori per la gestione delle situazioni a rischio, così come la collaborazione con le forze dell’ordine. Implementeremo la presenza di vigilanza nei Pronto Soccorso e nelle aree considerate più esposte, ma non è pensabile che le nostre strutture sanitarie diventino presidi militari. Auspico che le nuove normative, approvate di recente dal Parlamento che riconoscono la gravità e la peculiarità delle aggressioni al personale che lavora nei nostri ospedali, siano applicate. Chi aggredisce un sanitario non sta soltanto commettendo un crimine, sta minando uno dei pilastri fondamentali del nostro sistema di cura e assistenza. I nostri camici bianchi non possono sentirsi soli”