Cultura
Pordenone città che sorprende si presenta a Roma

Seconda giornata di audizioni, oggi mercoledì 26 febbraio, per le città finaliste nella candidatura ministeriale a Capitale Italiana delle Cultura per il 2027.
La delegazione del Friuli Occidentale a Roma questa mattina ha presentato il dossier, redatto dal Comune con il coordinamento di Itinerari Paralleli, e con la collaborazione in rete dei Comuni dell’ex Provincia di Pordenone, delle associazioni culturali, sociali.
Il compito di presentare “Pordenone 2027. Città che sorprende” è stato affidato ad Alberto Parigi, vicesindaco reggente di Pordenone, ad Alessandro Ciriani nel suo ruolo di europarlamentare e di ex presidente di Provincia oltre che ex Sindaco, a Marco Fortunato presidente di Cinemazero in rappresentanza delle tante associazioni e realtà culturali della città, a Sara Pavan in collegamento dal Paff di Pordenone per la realizzazione in diretta di visual e grafiche, a Ilaria Morganti dell’agenzia Itinerari Paralleli, a Flavia Maraston dirigente del Comune di Pordenone, e a due giovani testimonial in rappresentanza del fermento giovanile (Gabriele Pillot e Valentina Nachira), con un appello finale affidato in collegamento streaming a Massimiliano Fedriga presidente della Regione Friuli Venezia Giulia che ha avuto il compito di dare la “spinta” finale alla presentazione della candidatura.
Nella Sala Spadolini del Mic – dove si sono tenute le audizioni con la commissione valutatrice – erano presenti anche un nutrito drappello di sindaci del Friuli Occidentale e di molte associazioni, in particolare Sviluppo e Territorio (cui il dossier affida un ruolo gestore in caso di vittoria di Capitale Italiana della Cultura 2027), oltre al vicepresidente della Regione Fvg e assessore regionale alla Cultura, Mario Anzil.
La delegazione ha risposto alle domande dei commissari che si sono concentrati soprattutto nel capire il ruolo di questa eventuale Capitale nella rappresentazione di un territorio non solo provinciale ma dell’interno Nordest se non addirittura Nord Italia, nel capire quali le possibilità di attrazione di un pubblico internazionale della candidatura, le progettualità di sviluppo del polo universitario e della città, per divenire un “laboratorio di spaesamento” di una città che ha già “il software poiché accanto ai dati economici abbiamo già un fervente substrato culturale, la nostra sfida è farlo uscire oltre i nostri confini, il pil è riuscito a costruire infrastrutture e fermento culturale, ora è il momento di farlo sapere” ha sintetizzato Alessandro Ciriani.
Nell’occasione il governatore Fedriga ha anticipato che Pordenone ospiterà alcune delle 17 sculture commissionate dalla Regione che rappresentano i 17 obiettivi Onu (progetto che verrà presentato anche in sede istituzionale Onu).
Accessibilità (la volontà è di essere la prima Capitale Italiana della Cultura accessibile) e una rete di relazione tra territorio e città (in particolare nella relazione tra borghi e le “montagne “terre alte” del Friuli Occidentale); un sistema di ospitalità diffusa per una città che già dimostra da decenni di poter ospitare eventi internazionali come Pordenonelegge o le Giornate del Cinema Muto o programmazioni internazionali come quelle del Teatro Verdi, di Dedica, e della scena di musica elettronica di Ex Convento Live; un sistema di monitoraggio e valutazione per il quale si è già stretto un accordo con la Capitale Italiana della Cultura L’Aquila; le nuove generazioni protagoniste con una “Scuola Capitale” e un comitato under30,
“Pordenone non vuole perdere quello spirito underground che da sempre costituisce la sua cifra ma ora vuole diventare un punto di riferimento nazionale. Crediamo Pordenone sarà una sorpresa, una città dal sottosuolo ribollente, con una forte attitudine alla sperimentazione e alla ricerca, culturale e imprenditoriale” ha presentato Alberto Parigi, vicesindaco reggente del Comune di Pordenone.