Presidente Mattarella nel messaggio di fine anno: il ricordo di Giulia Cecchettin e Sammy Basso, degli atleti olimpici e paralimpici. Il richiamo all’accoglienza e integrazione dei migranti. L’annuncio delle celebrazioni per gli 80 anni della Liberazione

Roma- Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del discorso di fine anno, oggi 31 dicembre 2024. (Foto di Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità”. Così Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana, nel suo messaggio di fine anno, la sera del 31 dicembre 2024: “Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia”. Il capo dello Stato invita a “consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale”, sottolineando che “la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa”. E aggiunge: “La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte”. In questo anelito di responsabilità condivisa, Mattarella ricorda quanto sia cruciale il coinvolgimento politico: “Si esprimono e si ricompongono attraverso l’ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune”. Con queste parole, il Presidente augura un anno nuovo all’insegna di pace, diritti e solidarietà, ribadendo: “Buon anno a tutti!”.