Al Cro nuova struttura per la produzione di farmaci oncologici

Gruppo UFA 2024 Cro di Aviano

E’ operativa la nuova UFA, l’Unità Farmaci Antiblastici del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. La struttura effettua la produzione centralizzata delle terapie oncologiche per i pazienti dell’istituto, ma anche per le sedi ospedaliere di Pordenone e San Vito al Tagliamento.

La nuova UFA sorge al primo piano del corpo principale del CRO, in un’area appositamente ristrutturata. I lavori hanno previsto il rifacimento dell’impiantistica e dei locali. L’Unità, infatti, si presenta come un ambiente a più zone, che comprendono anche compartimenti ad atmosfera controllata, protetta dall’inquinamento ambientale grazie ad appositi impianti di trattamento dell’aria, in grado di mantenere un microclima idoneo, come richiesto dalla normativa europea in materia (EU GMP – Norme di Buona Produzione dei prodotti farmaceutici sterili).

L’UFA, inoltre, ha già ottenuto dall’ispettorato dell’AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, il nulla osta per poter preparare nel nuovo impianto, oltre alle terapie oncologiche già riconosciute dal Sistema sanitario nazionale, anche i farmaci sperimentali utilizzati negli studi clinici, che costituiscono una parte fondamentale della ricerca che si svolge al CRO, che, lo ricordiamo, è un IRCCS, ovvero un Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico. Un riconoscimento importante, che certifica il rispetto delle ultime linee guida dell’EMA (l’Agenzia europea del farmaco) nell’ambito delle sperimentazioni dei medicinali, ottenuto grazie a un lavoro di squadra, che ha coinvolto anche gli Uffici tecnici e la Direzione sanitaria – Servizio Qualità e accreditamento.

Gli spazi sono suddivisi tra il locale riservato ai farmaci chemioterapici citotossici e quello destinato alle altre terapie ‘ancillari’, che sono di regola somministrate per favorire la tollerabilità e la massima efficacia delle cure antitumorali specifiche. Non mancano, poi, una stanza per la validazione delle terapie da parte del farmacista ospedaliero, le zone per l’accettazione dei materiali e la loro custodia e conservazione (con appositi frigoriferi e congelatori) e gli spogliatoi per la vestizione e la decontaminazione ambientale del personale.

“Tutte queste caratteristiche – spiega il dottor Paolo Baldo, dirigente responsabile della Farmacia ospedaliera del CRO – hanno un doppio obiettivo: da una parte, infatti, garantiamo la sicurezza e la protezione dell’operatore che manipola per diverse ore al giorno sostanze, come i chemioterapici citotossici, potenzialmente dannose per la salute in caso di esposizioni ripetute; dall’altra, assicuriamo ai pazienti che ogni preparazione galenica sia prodotta con la massima appropriatezza e qualità farmaceutica possibili, in dosaggi personalizzati e utilizzando le tecnologie più avanzate a disposizione”.