Spettacoli ed eventi contro la violenza di genere

Gli eventi proposti da lunedì 25 a sabato 30 novembre dalla Compagnia di Arti&Mestieri

Da lunedì 25 novembre, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, e fino a fine mese, s’intensifica la tournée della Compagnia di Arti&Mestieri impegnata con la rassegna “La Scena delle donne” e con due spettacoli in scena di Bruna Braidotti. Sono infatti ben quattro le tappe della Compagnia fino al 30 novembre: 3 in provincia di Pordenone e una a Trieste. Lunedì 25 ad Aviano (PN; Sala Convegni, ore 20.30), martedì 26 a Trieste (Teatro Miela, ore 20.45) e sabato 30 novembre a Sesto al Reghena (PN; Auditorium del Centro Culturale Burovich, ore 20.30) va in scena “Da uomo a uomo – conversazione/provocazione sulla violenza maschile contro le donne”, testo di Bruna Braidotti, interpretato da Francesco Cevaro e Paolo Mutti per le illustrazioni Marco Tonus e le riprese video Maurizio Caldana. Venerdì 29 novembre Bruna Braidotti sarà invece in scena a Zoppola (PN), all’Auditorium Comunale (ore 20.45), accompagnata dalle musiche di Nicola Milan, con “Dialogo estremo di una donna”, una sarcastica invettiva, pungente ed ‘estrema’ contro l’acquiescenza femminile alla sopraffazione maschile per scuotere le donne a dissotterrare l’ascia di guerra e ricominciare la loro giusta rivolta.

Da uomo a uomo” indaga la cultura patriarcale che sta alla base della disparità di genere e della violenza maschile sulle donne attraverso riflessioni sulla cultura degli uomini, sugli atteggiamenti, sui comportamenti banali e sul linguaggio che contengono già le tracce della sopraffazione. La conversazione è interattiva, soprattutto con il pubblico maschile. Lo spettacolo, sotto l’apparente forma della conferenza-spettacolo, sul tema contro la violenza sulle donne, si tramuta in un confronto fra posizioni politically correct contro la violenza e la difesa del maschile. I due protagonisti si fronteggiano anche polemicamente sul filo dell’ironia passando dall’interattività con il pubblico ai ricordi personali della propria educazione. Lo spettacolo diventa così anche un excursus a tratti ironico sull’educazione del maschio nella nostra società, in cui ancora alcuni stereotipi di comportamento e di costume sono radicati e difficili non solo da cambiare ma anche da mettere in discussione. Al centro vuole esserci la ricerca della pienezza umana da parte dell’individuo di sesso maschile, una pienezza che comprenda anche la fragilità e l’emotività, il riconoscimento dell’altra/o da sé contro ogni violenza e guerra.