Cultura e Spettacoli
Ascoltare, Leggere, Crescere: il messaggio di Fratellanza di Papa Francesco ai carcerati di Pordenone
In occasione dell'incontro di don Claudio Burgio, cappellano del Carcere Minorile "C. Beccaria" di Milano con i detenuti dell'istituto penitenziario di Pordenone per la presentazione del suo libro "Non vi guardo perché rischio di fidarmi" (ed. San Paolo), il Santo Padre ha inviato un messaggio di fratellanze e vicinanza ai «cari Fratelli della Casa Circondariale di Pordenone [...] figli amati da Dio, chiamati a vivere questo particolare momento della vita, illuminati dalla vicinanza di Cristo e consolati dalla fraternità e dall'amicizia».
In occasione dell’incontro di don Claudio Burgio, cappellano del Carcere Minorile “C. Beccaria” di Milano con i detenuti dell’istituto penitenziario di Pordenone per la presentazione del suo libro “Non vi guardo perché rischio di fidarmi” (ed. San Paolo), il Santo Padre ha inviato un messaggio di fratellanze e vicinanza ai «cari Fratelli della Casa Circondariale di Pordenone […] figli amati da Dio, chiamati a vivere questo particolare momento della vita, illuminati dalla vicinanza di Cristo e consolati dalla fraternità e dall’amicizia». «Il tempo che Vi vede privi della libertà — ha proseguito il Pontefice –, sperimentando oltre alla durezza della reclusione anche il vuoto affettivo, può solo essere colmato dalla speranza di un futuro migliore che quotidianamente dovete costruire. Pertanto ispirati dal titolo dell’incontro che celebrate, superate lo sconforto con la fiducia, disponendovi ad Ascoltare la voce dello Spirito Santo sicuri che pure il cuore di chi ha sbagliato sa farsi conquistare dall’amore che salva. Imparate a Leggere con umiltà la vostra storia esistenziale, riconoscendo le ferite personali e quelle provocate agli altri: è la forza misericordiosa di Dio che può sanarle. Perdonate per accogliere la gioia di essere perdonati. Incoraggiati da chi Vi vuole bene potete cosi Crescere e fortificarvi per ricominciare a camminare da uomini liberi nella “Grazia” e non con le “catene” del male. Infatti, come afferma San Paolo dentro le situazioni umanamente fallimentari, il Signore si rende presente, e perciò ciascuno di noi può dire: “Quando sono debole, è allora che sono forte”. (2Cor 12,10)»
Le parole di Papa Francesco nel ringraziare gli «Organizzatori per l’attenzione manifestata verso i detenuti» e nell’estendere anche a loro la sua Benedizione, sono segno ancora una volta della storica vicinanza della Santa Sede e del Pontefice all’evento culturale dedicato all’editoria religiosa che dal 2006 si svolge a Pordenone.