Viaggiare: la 17^ rassegna di Aladura

Il presidente Stefano Bortolus ha presentato oggi in conferenza stampa la diciassettesima edizione della rassegna di incontri, aprendo la conferenza stampa con un pensiero rivolto al teologo Paolo Ricca, più volte ospite di Aladura e deceduto lo scorso 14 agosto 

Viaggiare non solo per scoprire o esplorare, ma soprattutto per diventare custodi e guide, testimoni di nuove conoscenze. È in questa accezione che l’associazione Aladura di Pordenone ha scelto “Viaggiare” come titolo della sua 17ª edizione della rassegna di appuntamenti che si dipaneranno da settembre fino ad aprile 2025, con dodici incontri con l’autore (undici dei quali in duplice edizione, la sera per il pubblico, il mattino per le scuole) e 2 concerti. “Tutti noi viaggiamo, tutti noi siamo chiamati a custodire ma anche a essere testimoni – spiega Stefano Bortolus, presidente di Aladura – Il viaggio, sia fisico sia interiore, è di tutti; sta poi a noi scegliere se essere custodi solo di sé o se diventare testimoni anche per gli altri”.

Il viaggio dunque “sia fisico sia spirituale, ma anche il viaggio che siamo noi a compiere direttamente o il viaggio di altri che noi seguiamo e scopriamo” ha aggiunto Bortolus durante la conferenza stampa di presentazione, questa mattina nello Spazio Mazzini47. Stefano Bortolus ha salutato il pubblico anzitutto portando il ricordo di Paolo Ricca, il teologo e saggista morto il 14 agosto a 88 anni, assiduo frequentatore e ospite della rassegna curata da Aladura.

IMMAGINE

L’immagine scelta quest’anno a corredo della manifestazione è un dettaglio del grande affresco del Calderari per la Cappella Mantica in Duomo San Marco, che riprende i versetti del Vangelo di Luca in cui si racconta dell’episodio dei discepoli di Emmaus di ritorno a Gerusalemme, che il Calderari raffigura ricorrendo a Pordenone riconoscibile sullo sfondo.

IL PROGRAMMA

I dodici appuntamenti costituiranno ciascuno un viaggio, ma sono “raggruppabili” in più aree tematiche: ci sarà il viaggio nella scienza (con i primi due incontri, che rientrano nel festival Pordenonelegge), ma anche il viaggio nella letteratura e nelle arti (tra Giacomo Leopardi e Caspar David Friedrich, ma anche nel mito per eccellenza che è il Graal e il ciclo della Vulgata), il viaggio di Marco Polo nel 700° anniversario, così come il viaggio nel tempo del calendario annuale, o nel tempo condensato nell’immagine impressa sulla Sacra Sindone. Il viaggio in montagna indagando l’idea del limite; e ancora il viaggio nelle architetture che costituiscono un patrimonio culturale mondiale, fino al viaggio nella storia contemporanea tra le tragedie del disumano e gli attuali campi di confinamento. I primi due incontri della rassegna sono inseriti nella programmazione di Pordenonelegge, mentre gli altri dieci distribuiti nel corso dell’anno prevedono il doppio incontro aperto alle sole scuole prenotabili scrivendo a scuola@aladura. it, “per i quali abbiamo già ricevuto 2000 prenotazioni (un paio di incontri hanno già registrato il tutto esaurito)” ha aggiunto Bortolus.

Si inizia con la scienza nei primi due incontri in programma durante la Festa del Libro. Mercoledì 18 settembre protagonista sarà Alessandro De Angelis, professore di fisica sperimentale a Padova e di astrofisica delle alte energie a Lisbona, membro dell’INFN. Presenterà il suo libro L’universo nascosto. La nuova astronomia dei raggi cosmici e delle onde gravitazionali (Castelvecchi editore, 2024), in un incontro rivolto alle scuole (prenotazioni attraverso piattaforma Pordenonelegge) alle 9.30 al Ridotto del Teatro Verdi, e la sera alle 20.30 nella sede di Confindustria Alto Adriatico. Sarà un viaggio alla scoperta dello spazio e del tempo nel tentativo di cercare nuove strade e scoprire nuove verità. Di taglio scientifico sarà l’incontro Specie aliene.Quali sono, perché temerle e come possiamo fermarle con uno dei massimi esperti mondiali di specie aliene, Piero Genovesi, che ne parlerà sabato 21 settembre alle 15.30 nell’Auditorium della Regione (non è previsto il doppio incontro con per le scuole). Genovesi rivolgerà un invito a guardare queste “invasioni biologiche”, dai granchi blu alle formiche di fuoco, fino ai giacinti d’acqua e alle alghe killer e tante altre ancora. Responsabile per l’lstituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) della conservazione della fauna e del monitoraggio della biodiversità, Genovesi ha incarichi internazionali presso le università di Stellenbosch in Sud Africa e Concordia di Montreal in Canada. Dal 2018 al 2022 è stato inserito nella lista dei più citati ricercatori del mondo (Highly Cited Researchers). Ha scritto due libri per ragazzi, uno dei quali premiato “Libro per l’Ambiente”. Il viaggio nella letteratura prosegue mercoledì 2 ottobre alle 20.30 nell’Auditorium Vendramini (il 3 alle 9 per le scuole) con Spalancare gli occhi sul mondo. Dieci riflessioni su Leopardi con il professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Bologna Marco Antonio Bazzocchi che presenterà il suo saggio (edito dal Mulino e che porta lo stesso titolo dell’incontro) in cui proporrà dieci lezioni ossia dieci modi per intrecciare Leopardi con la nostra epoca inquieta. Dall’infinito sguardo di Leopardi a Lo sguardo infinito. In viaggio con Caspar David Friedrich – il pittore tedesco del periodo romantico nel 250° dalla nascita – assieme allo storico dell’arte Stefano Zuffi che terrà una lezione sull’immaginario di Friedrich mercoledì 11 dicembre alle 20.30 (e in replica il giorno successivo per le scuole). In occasione dei 700 anni dalla morte di Marco Polo, Aladura propone giovedì 17 ottobre (sempre alle 20.30 al Vedramini e in replica per le scuole venerdì 18 nell’auditorium del Grigoletti) l’incontro con lo storico medievista All’Università per Stranieri di Siena Ermanno Orlando, autore del libro Le Venezie di Marco Polo (Il Mulino, 2023) nell’incontro Le città di Marco Polo. Storia di un mercante e delle sue città. Sarà un peregrinare per Trebisonda, Tabriz, Costantinopoli, San Giovanni d’Acri, una storia raccontata dal punto di vista del viaggio e non di Marco Polo che rimarrà sullo sfondo. Altrettanto lunga è la storia “infinita”, la leggenda del Santo Graal, che sarà al centro dell’incontro di mercoledì 4 dicembre (l’indomani 5 dicembre per le scuole) con Paolo Gulisano dal titolo La sacra coppa. Con la letteratura medievale del ciclo di Artù nasce la leggenda della sacra coppa, la cui ricerca è incessante da 800 anni. Ogni epoca ha avuto il suo Graal, che è divenuto anche un invito a un viaggio interiore. Gulisano è medico di professione e scrittore per passione, ha scritto oltre trenta volumi di saggistica occupandosi soprattutto di letteratura fantastica. Il viaggio nel patrimonio culturale farà tappa mercoledì 5 febbraio alle 20.30 (in replica per le scuole il 6) nella chiesa di Chora a Istanbul per leggere il suo trionfo di mosaici, e i suoi cicli con l’Infanzia della Madre di Dio, l’Infanzia e il Ministero di Cristo, la cappella funeraria ispirata ai Vangeli apocrifi, canonici e alla Bibbia dei Settanta. L’incontro dal titolo I mosaici di Chora sarà un’occasione unica per rivedere i mosaici patrimonio Uniesco conservati in questa chiesa che dal 2020 è stata trasformata in moschea, la conseguente copertura dei mosaici e chiusura al pubblico. A parlarne sarà Emanuela Fogliadini, esperta di iconografia e teologia bizantina-ortodossa, professoressa di Teologia ortodossa e Arte e Teologia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano, nonché di Storia della Teologia dell’Oriente cristiano alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Dai mosaici della chiesa di Chora ai marmi del Duomo di Siena nell’incontro in programma il mercoledì successivo 19 febbraio, con Marilena Caciorgna, professoressa di Iconografia e tradizione classica all’Università di Siena, che ha recentemente pubblicato il saggio Un libro di marmo. Il pavimento del duomo di Siena, un’opera unica e sorprendente, quello che il Vasari considerava il pavimento più bello mai realizzato, non solo per la tecnica marmorea (che sempre il Vasari riconduce al genere inventato da Duccio di Boninsegna) ma anche per la sua valenza narrativa, la condensazione nella pavimentazione di una ampia storia dell’umanità. Filo carsico dell’intera rassegna, è l’occhio alle scienze naturlai nelle sue diverse espressioni: il viaggio Attraverso l’anno.Natura, stagioni, riti sarà l’occasione (mercoledì 6 novembre al Vendramini alle 20.30, il 7 alle 9 per le scuole al Grigoletti) per viaggiare nel tempo che si rinnova e si ripete, tra ricorrenze pagane e cristiane, ritualità e credenze, alla scoperta del calendario del cielo e della terrra. A parlarne sarà Duccio Balestracci, professore ordinario di Storia Medievale e Civiltà medievali all’Università di Siena, autore del saggio edito da Il Mulino che porta il medesimo titolo dell’incontro. Il viaggio porterà poi a La montagna sacra titolo dell’ultimo libro (edito nel 2024 da Laterza) di Enrico Camanni, alpinista e giornalista torinese. Camanni mercoledì 20 novembre si interrogherà sul nostro modo di approcciarci alla montagna, che ad altre latitudini sul pianeta vengono considerate sacre, luoghi da cui l’uomo dovrebbe restare lontano in virtù di una idea di limite che le preservi. A differenza di quanto accade oggi nelle nostre montagne, dove anche la cultura alpinistica (un tempo molto attenta a definire dei limiti) sta accettando una crescente spettacolarizzazione e una competizione senza più vincoli. Una aspra riflessione sul nostro mondo contemporaneo, sarà quella offerta mercoledì 15 gennaio (appuntamento il 16 per le scuole) in occasione della Giornata della Memoria, con Antonia Arslan con il giornalista Rodolfo Casadei che interverranno in una conferenza dal titolo Migrazioni e nuovi confini in Europa, in verrà letta la situazione attuale in Europa rispetto alle politiche di gestione del grande tema delle migrazioni, dalle politiche di respingimento, all’esternalizzazione delle frontiere fino alla creazione di campi di confinamento dentro e fuori l’Ue, Italia inclusa. A parlarne sarà Antonia Arslan, scrittrice e traduttrice italiana di origine armena, professoressa di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova, autrice di “La masseria delle Allodole” uscito nel 2004 e importante voce sul genocidio armeno. Ultimo incontro con l’autore, quello di venerdì 7 marzo (alle 20.30 al Vedramini, l’indomani per le sole scuole) con Giulio Fanti professore di Misure Meccaniche e Termiche al dipartimento di Ingegneria Industriale di Padova, autore di più di 170 lavori scientifici, che parlerà di La Sindone e della sfida che si pone alla scienza moderna. Due incontri che saranno di diverso taglio, uno scientifico (da scienziato) sui percorsi di ricerca, l’altro da parte di uno scienziato laico che si muove dai passi del Vangelo per svolgere il proprio studio. La diciassettesima edizione di Aladura ha poi in programma due concerti realizzati in collaborazione con Fadiesis e Gianni Fassetta, entrambi si terranno nella Chiesa del Beato Odorico: il primo il 18 dicembre alle 20.30, il secondo concluderà l’intero calendario, il 9 aprile.