Omaggio di Mattarella alla Carnia libera

Un omaggio dunque "ai friulani che con la Zona libera della Carnia si batterono per la loro terra, la loro dignità e le loro radici, per passare dalla posizione di sudditi a quella di cittadini". La massima carica dello Stato ha sottolineato, di quell'esperienza, la volontà di stimolare "la partecipazione dal basso, contro il motto fascista del credere obbedire e combattere" e ha ricordato l'impegno delle donne, come portatrici ma anche come elettrici.

Tutto il buio del mondo non può spegnere la fiamma di una singola candela. È una frase di San Francesco d’Assisi, citata dal sindaco di Ampezzo Michele Benedetti, quella che meglio racchiude il significato della Zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli, la “piccola repubblica” di ottant’anni fa celebrata oggi alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e delle massime autorità regionali, dal governatore Massimiliano Fedriga al presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin.

 

Dal palco allestito nella piazza principale, il primo cittadino di Ampezzo, il paese che fu capitale della zona libera, ha trasmesso agli illustri ospiti l’emozione e l’orgoglio di tutta la comunità, al pari di Ermes De Crignis, presidente della Comunità di montagna della Carnia in rappresentanza di 28 Comuni.

Mentre Antonella Lestani, presidente regionale dell’Anpi organizzatrice della cerimonia, nel corso di un appassionato intervento ha approfondito le caratteristiche di quell’esperienza che prevedeva una separazione netta tra poteri civili e militari e per la prima volta valorizzava il ruolo delle donne, attraverso la partecipazione al voto dei capifamiglia.

 

Spontaneo e ricco di spunti anche il breve intervento di Paola Del Din. L’ex partigiana di 101 anni ha chiesto di parlare dal palco e non seduta “per guardare in faccia il presidente Mattarella”, riportando i suoi ricordi personali, lei che quella repubblica autonoma della Carnia la vide nascere.

 

Parole particolarmente apprezzate dal governatore Massimiliano Fedriga: “La storia raccontata in diretta – ha osservato il presidente della Giunta regionale – è importante per far capire ai giovani quanto la gente di queste terre abbia costruito e tramandato alle nuove generazioni”. Quella della Zona libera fu un’esperienza unica, ha aggiunto Fedriga, una parentesi di libertà in mezzo alla ferocia dell’occupazione nazifascista. Non solo un tributo al passato ma un richiamo per il presente, che vede sanguinosi conflitti alle porte dell’Europa.

 

In un lungo intervento spesso interrotto dagli applausi, il Capo dello Stato – per nulla turbato dalle dispettose folate di vento che a tratti scuotevano la struttura coperta – ha voluto inquadrare storicamente l’esperienza della Zona libera nell’ambito di un anno, il 1944, che “fu carico di orrore in Italia e in Europa”. Dopo essersi alzato dal suo posto in prima fila per andare a stringere le mani di Paola Del Din, Mattarella ha spiegato il significato della sua visita: “Oggi la Repubblica rende onore a quanti hanno contribuito alla causa della libertà animando l’esperienza delle zone libere: genti che non si accontentavano di attendere l’arrivo delle truppe alleate ma sfidarono a viso aperto il nazifascismo, mettendo a nudo che si trattava di truppe di occupazione”.

 

Un omaggio dunque “ai friulani che con la Zona libera della Carnia si batterono per la loro terra, la loro dignità e le loro radici, per passare dalla posizione di sudditi a quella di cittadini”. La massima carica dello Stato ha sottolineato, di quell’esperienza, la volontà di stimolare “la partecipazione dal basso, contro il motto fascista del credere obbedire e combattere” e ha ricordato l’impegno delle donne, come portatrici ma anche come elettrici.

 

Mattarella ha infine voluto mettere in luce la figura di Michele Gortani, “che nell’Assemblea costituente fu il padre del secondo emendamento all’articolo 44, quello che prevede la tutela della montagna”. “La vocazione di pace del nostro Paese – ha concluso il Presidente – è il segno che quei fatti non sono successi invano. Grazie alla repubblica della Carnia per quanto è stato fatto allora e per quanto è stato conservato nel tempo”.

Omaggio a Paola Del Din e ai friulani che si batterono per la libertà

“Oggi, da un luogo simbolo della lotta per la libertà dal nazifascismo, abbiamo assistito a una lezione importante data dal presidente Mattarella e dalla medaglia d’oro al valore militare, Paola Del Din. Un insegnamento sul valore della storia, sull’onore e il sacrificio che, a ogni livello, non deve mai essere dimenticato”.

Un omaggio dunque “ai friulani che con la Zona libera della Carnia si batterono per la loro terra, la loro dignità e le loro radici, per passare dalla posizione di sudditi a quella di cittadini”. La massima carica dello Stato ha sottolineato, di quell’esperienza, la volontà di stimolare “la partecipazione dal basso, contro il motto fascista del credere obbedire e combattere” e ha ricordato l’impegno delle donne, come portatrici ma anche come elettrici.

Lo afferma in una nota il consigliere regionale Massimo Mentil (Pd) presente oggi alla commemorazione degli 80 anni della Zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

 

“Come ogni anno – evidenzia Mentil -, oggi in maniera ancora più forte grazie a presenze di altissimo spessore, abbiamo commemorato l’onore di chi ha combattuto per contrastare la violenza nazifascista e si è sacrificato per permetterci di vivere in libertà e democrazia. Grazie alla testimonianza dei partigiani ancora in vita, presenti oggi, sono state ricordate anche grandi figure che hanno contribuito in maniera fondamentale alla Zona libera, come Romano Marchetti ed Elio Martinis”.

 

“Da qui è partito il moto di libertà che si è esteso in tutti i territori e che ha visto poi con la Costituzione la sua più ampia attuazione istituzionale” continua l’esponente del Pd sottolineando che “fa piacere che il presidente del Fvg abbia riconosciuto il valore di democrazia e libertà rappresentato dalla Zona libera della Carnia. Resta il rammarico per l’occasione persa dal Consiglio regionale quando lo scorso aprile avrebbe potuto riconoscere, in maniera più forte, questo momento di celebrazione approvando l’emendamento presentato dal consigliere Moretuzzo e firmato anche dal sottoscritto per lo stanziamento di risorse al Comune di Ampezzo e alle associazioni per commemorare questo 80° anniversario. Speriamo che la lezione di oggi possa servire per il futuro”.