Concordia: sabato 3 agosto: cattedrale, conferita la Medaglia santo Stefano

S.E. il Vescovo Giuseppe Pellegrina nella mattianta di sabato 3 agosto, Santo Stefano, patrono della Diocesi, ha conferito in cattedrale la Medaglia di Santo Stefano a: Leopoldina Brunelli (per i volontari Caritas), i coniugi Giovanni Moro e Paola Michelin ed Eugenio Mortillaro

Sabato 3 agosto, giorno del patrono della Diocesi di Concordia – Pordenone, Santo Stefano, alle ore 9.30 si è celebrata una solenne eucarestia cattedrale a Concordia Sagittaria, presieduta dal vescovo S.E. mons. Giuseppe Pellegrini attorniato dai sacerdoti della diocesi.Nel corso della cerimonia, anche quest’anno, sono state conferite le Medaglie di Santo Stefano, riconoscimento voluto dal Vescovo, S.E. mons. Giuseppe Pellegrini, e destinate a persone o coppie che si sono distinte per un percorso di vita attento e aperto al prossimo, sensibile al servizio nei confronti della comunità cristiana.

Gli insigniti 2024 sono stati: Leopoldina Brunelli, Euenio Mortillaro e i coniugi Giovanni (Gianni) Moro e Paola Michelin. 

LEOPOLDINABRUNELLILeopoldina Brunelli, pordenonese, è presente sin dal 1989 come volontaria nell’ambito della Caritas diocesana ed in particolare presso il Centro di ascolto diocesano a partire dal 1995, ovvero fin dalla sua fondazione. L’ascolto di persone in difficoltà e con vari tipi di disagio è la caratteristica del ministero caritativo che svolge con passione e competenza: per questo la sua figura all’interno della grande famiglia di Casa Madonna Pellegrina è riconosciuta come esemplare da parte di operatori e volontari. L’attribuzione della medaglia di Santo Stefano a Leopoldina vuole anche essere un segno di riconoscimento da parte della Chiesa diocesana per il servizio pastorale svolto dai tanti volontari che in questi anni si sono succeduti a Centro di ascolto della Caritas. Leopoldina, inoltre, in ambito parrocchiale ha prestato il suo servizio come catechista nella Parrocchia del Beato Odorico da Pordenone, fin dal suo sorgere. In questi anni ha accompagnato la vita della comunità cristiana con una presenza costante e significativa. Dalla sua vivace partecipazione alla vita della parrocchia è nato anche l’interesse a promuovere iniziative formative e culturali a favore della fascia anziani che all’interno della parrocchia costituisce un settore rilevante per numeri ed esigenze.

I CONIUGIGIOVANNI MOROE PAOLA MICHELINI coniugi Giovanni (Gianni) Moro e Paola Michelin, sono sposi da ventitré anni e risiedono a San Vito al Tagliamento. Da diciotto anni sono presenti ed operanti come volontari all’interno della Casa di Riposo di San Vito al Tagliamento. Vi giunsero per la familiarità e la vicinanza che avevano con una ospite della casa, la sig.ra Maria Bizzaro. Pian piano questa simpatia e vicinanza si estese anche agli altri ospiti. Accostando i vari membri del servizio di animazione della casa, Gianni e Paola accettarono ben volentieri di entrare a far parte del gruppo in maniera stabile. Da molti anni dunque vivono quest’opera con generosa ed encomiabile disponibilità, rendendosi presenti per fare più liete le giornate, ed in particolare le feste, ai numerosi ospiti della casa di riposo. Partecipano insieme agli anziani alla messa festiva celebrata all’interno della casa, e – non da ultimo – si mettono a disposizione nella gestione delle visite di familiari ed amici, cosa che è stata molto impegnativa e delicata nel difficile periodo del Covid. Nel tempo, perciò, sono diventati un importate punto di riferimento per parenti e visitatori che si recano alla casa di riposo a trovare i loro cari. Gianni, in particolare, nonostante qualche problema di salute, è quotidianamente presente in casa di riposo.

EUGENIOMORTILLAROEugenio Mortillaro, residente a Cecchini di Pasiano di Pordenone. Cinquantottenne, originario di Padova, ma da molti anni residente nel territorio della nostra Diocesi dove è giunto per l’appartenenza all’Arma dei Carabinieri, da cui si è congedato nel 2022. I vari servizi e compiti affidatigli nel corso della sua carriera lo hanno portato a vivere diverse esperienze sia all’estero che in Italia, ma soprattutto gli hanno consentito di maturare una conoscenza approfondita e puntuale del nostro territorio, nelle sue varie sfaccettature, sia positive che problematiche. I valori cristiani, che ha respirato fin da piccolo nella sua famiglia di origine, lo hanno accompagnato in ogni circostanza, spronandolo all’impegno verso il prossimo “per il gusto di fare del bene – come egli stesso afferma – in maniera gratuita e disinteressata”. In tutto questo ha sempre mantenuto una cordiale ed affettuosa vicinanza alle varie comunità cristiane in cui si è trovato ad operare. In particolare in questi anni non ha mancato di segnalare alla Chiesa diocesana situazioni di marginalità, criticità o emergenza, contribuendo nello stesso tempo alla risoluzione dei problemi in maniera fattiva, offrendo il suo contributo di consiglio e consulenza.Don Roberto Tondat