Cultura e Spettacoli
Candussio: in mostra a Palmanova fino al 29 settembre
Conoscevamo le opere in mosaico di Giulio Candussio, meno quelle pittoriche: dopo aver ammirato la mostra "Rappresentazione di una visione", antologica d’arte contemporanea, allestita nello spazio della storica Caserma Napoleonica di Palmanova, possiamo dire di aver conosciuto un artista molto più complesso. Fino al 29 settembre
Conoscevamo le opere in mosaico di Giulio Candussio, meno quelle pittoriche: dopo aver ammirato la mostra “Rappresentazione di una visione”, antologica d’arte contemporanea, allestita nello spazio della storica Caserma Napoleonica di Palmanova, possiamo dire di aver conosciuto un artista molto più complesso.Nato in Carnia nel 1945, il maestro friulano ha poi vissuto la giovinezza proprio a Palmanova e dalla vicina Aquileia gli è venuta la conoscenza e l’amore per il mosaico, che ha poi maturato nella Scuola Mosaicisti di Spilimbergo, dove si è formato e diplomato. Da lì è nata una carriera professionale e artistica internazionale, durante la quale è stato art director di aziende del Nordest aperte al contributo degli artisti contemporanei, incoraggiando un innovativo uso del mosaico applicato a prodotti per costruzioni e arredamento. Un’esperienza che ha arricchito anche il suo personale percorso di artista la cui costante ricerca ha saputo accostare, con esiti del tutto originali, la tecnica musiva ad altre discipline, che contribuiscono a mettere in relazione, ciascuna in modi diversi, la sapienza artigianale con l’espressività e il gesto dell’artista. Anche la Scuola di Spilimbergo si è avvalsa e si avvale della preziosa collaborazione di Candussio, che per alcuni anni ne è stato il direttore artistico innovandone profondamente l’impostazione didattica e realizzativa.La mostra nasce come omaggio a Candussio, curata da Antonio Candussio, architetto e figlio del maestro; ma vuole anche coniugare l’arte contemporanea con il Patrimonio Unesco della Città di Palmanova, fatto da secoli di storia, dai mosaici di Aquileia alle fortificazioni veneziane e napoleoniche.Quindi l’antico e il moderno si incontrano in questa mostra che, come dicevamo, ci fa entrare nel mondo di Candussio.A iniziare dal ritratto della Madre come “simbolo della Carnia” accompagnato dai versi di Novella Cantarutti; e per restare nella terra d’origine ecco i “legni” coi quali il maestro torna ai ricordi infantili, trasformando i personaggi in maschere. Seguono i disegni, a volte studi per mosaici ma già compiuti in se stessi, con un utilizzo di varie tecniche. Una serie di fotografie ci porta a opere musive che Candussio ha realizzato nel tempo, fra cui la celeberrima “Saetta” realizzata dalla Scuola di Spilimbergo per la nuova Stazione della Metropolitana di Ground Zero a New York (opera di Calatrava) in segno di solidarietà del Friuli per la tragedia dell’11 Settembre. Quindi opere di materiali diversi dove a risaltare sono i colori, gli effetti ottici, i contrasti.Di grande effetto le cosiddette “texture”, per arrivare così ai mosaici, dove ci si può solo sbizzarrire a cercare di capire – da profani – tecniche, varietà, possibilità espressive di questa nobile e antichissima arte, che Giulio Candussio ha portato a livelli estetici e concettuali altissimi.Per concludere, in fondo al salone vi è un’opera molto lunga, con risultati cromatici di grande effetto, che il maestro definisce un “riassunto” di quanto realizzato fino a ora o, meglio, “ciò che resta di un sogno”: ma con l’impegno a non fermarsi e a cercare sempre nuove strade espressive.INFO: La mostra – che il Comune di Palmanova ha organizzato con l’apporto di Regione, Fondazione Friuli e diversi altri organismi – resterà aperta fino al 29 settembre; ingresso libero da venerdì a domenica: 9.30-12.30 e 15.30-19.30. Info: www.comune.palmanova.ud.it e www.turismofvg.it Nico Nanni