Elezioni: astensionismo record. Giovagnoli politica lontana dalle persone

“È un dato molto negativo, è uno dei segni e delle conseguenze della crisi della democrazia. È anche un qualche cosa che oggi conviene ai politici. Questa brutta campagna elettorale ha contribuito certamente a tenere i cittadini lontani dalle urne”. Lo ha detto al Sir lo storico Agostino Giovagnoli, commentando il record negativo di affluenza alle urne

“È un dato molto negativo, è uno dei segni e delle conseguenze della crisi della democrazia. È anche un qualche cosa che oggi conviene ai politici. Questa brutta campagna elettorale ha contribuito certamente a tenere i cittadini lontani dalle urne. Non sono stati invogliati in nessun modo ad affrontare i problemi dell’Europa”. Lo ha detto al Sir lo storico Agostino Giovagnoli, commentando il record negativo di affluenza alle urne nell’ultima tornata elettorale, dove per la prima volta della storia ha votato meno della metà degli aventi diritto. “Viviamo dentro una cultura diffusa che disprezza, o quantomeno considera di poco conto la democrazia rappresentativa. Oggi si tende più a far pesare le opinioni sui social e cose del genere. In realtà viviamo in una società complessa che ha bisogno del coraggio di pensare e affrontare i grandi problemi, ma non in modo estemporaneo”. “Questo affrontare i problemi oggi non avviene per questa estemporaneità di una politica ridotta a spettacolo – ha rimarcato -. Abbiamo visto la pessima campagna per le europee in cui si è parlato pochissimo di Europa. Questo è il segno di una politica molto lontana dalle persone”. “Qui c’è un problema di fondo – ha concluso Giovagnoli -, cioè la crisi della democrazia, che è un problema cruciale cui ognuno deve assumersi le sue responsabilità, ovvero scegliere se lottare per difenderla e rilanciarla oppure lasciarla andare a una deriva che magari in modo indolore, magari anche attraverso l’astensionismo, porta a una democrazia sempre più evanescente e forse a qualche sistema politico che non sarà più democratico”.