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Pistoletto a Villa Manin, inaugurata la mostra “T3rza Terra” aperta fino al 31 dicembre
Con il poliedrico progetto "Terza Terra", il cuore creativo del Friuli Venezia Giulia batte al centro dell'Europa, nell'apprendimento, nella formazione, nella produzione e nell'esposizione dell'arte, in un intreccio capace di creare nuove suggestioni e di regalare nuovi punti di vista di osservazione della realtà.
Con il poliedrico progetto “Terza Terra”, il cuore creativo del Friuli Venezia Giulia batte al centro dell’Europa, nell’apprendimento, nella formazione, nella produzione e nell’esposizione dell’arte, in un intreccio capace di creare nuove suggestioni e di regalare nuovi punti di vista di osservazione della realtà.
È il pensiero del vicegovernatore e assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia che questo pomeriggio è intervenuto all’inaugurazione dell’articolato percorso espositivo “Terza Terra”, a Villa Manin di Passariano, nel territorio comunale di Codroipo, un progetto che conta non solo la mostra con i capolavori di Michelangelo Pistoletto ma anche una residenza per artisti provenienti da tutta l’Italia e dall’estero, impegnati in un profondo e costruttivo confronto anche in seno a una dimensione etica e sociale.
L’esponente dell’Esecutivo ha sottolineato come la storia del complesso dogale di Villa Manin ben si coniughi con la dimensione contemporanea della produzione artistica in un iter di riflessione che conduce i creatori di oggi a confrontarsi con le istanze di trasformazione che emergono sempre più forti dalla collettività, in un momento di profonda mutazione della società.
Il vicegovernatore ha fatto notare come il compendio dogale sorga nel cuore del Friuli Venezia Giulia e come in esso si rifletta, accogliendo le avanguardie di frontiera, simbolo di una terra di frontiera quale è sempre stata la nostra regione, ancor più oggi, cuore pulsante al centro dell’Europa, veicolo privilegiato di creazioni innovative, di riflessioni su un nuovo futuro e una nuova contemporaneità, letta attraverso l’interpretazione della natura, del tempo e del sentire umano.
LA MOSTRA (DAL SITO DI VILLA MANIN/MOSTRE)
Alcune tra le opere più importanti del maestro Michelangelo Pistoletto, uno dei più celebri artisti italiani, tra cui Quadri specchianti, Venere degli stracci, Sfera di giornali, il Metro cubo d’infinito, entreranno in dialogo con le creazioni di artisti provenienti dalla regione, dall’Italia e dall’estero, invitati a confrontarsi attraverso il proprio lavoro con le istanze di trasformazione etica e sociale proprie dell’opera del maestro.
Sarà questo il cuore della mostra “Terza Terra” che trasformerà Villa Manin in una nuova tappa di Cittadellarte, la cittadella ampia come un piccolo paese cui Pistoletto ha dato vita a Biella, la sua città natale.
L’esposizione, realizzata con la curatela di Guido Comis, direttore di Villa Manin per l’Erpac (Ente regionale per il patrimonio culturale), in collaborazione con Paolo Naldini direttore di Fondazione Cittadellarte, porta nell’ex residenza dogale lo spirito autentico della cittadella, luogo di confronto di altri artisti con i temi dell’opera del maestro, di dibattito sull’etica della produzione, spazio di socialità e condivisione con le realtà del territorio.
“La presenza delle opere di Michelangelo Pistoletto a Villa Manin – spiega il curatore Guido Comis – sarà l’occasione per fare di Passariano un luogo di creazione, di confronto e di sperimentazione sul modello di Cittadellarte, ma soprattutto di coinvolgimento di tante diverse anime della regione”.
Saranno, dunque, le opere stesse di Pistoletto esposte a Villa Manin a dettare i temi di confronto e di dibattito: società, moda, politica, educazione, cibo e agricoltura. “I Quadri specchianti – specifica Guido Comis – permetteranno ai visitatori di entrare in relazione con i personaggi delle opere e di condividerne le situazioni sociali, la Sfera di giornali introdurrà i temi della politica e della comunicazione, la Venere degli stracci rappresenterà il trait d’union con la moda”.
Uno dei punti di forza del percorso proposto da Villa Manin è il Terzo paradiso, simbolo ideato da Pistoletto a esprimere l’intreccio equilibrato tra l’artificio e natura, che è stato realizzato nel parco di Villa Manin in forma botanica, su grande scala (50 metri), e rappresenta lo spunto anche per affrontare le questioni, oggi all’ordine del giorno, della produzione agricola e della sostenibilità alimentare. Una creazione “in divenire”, che sarà fatta crescere anche grazie all’uso di uno speciale carbone vegetale che aumenta la fertilità dei terreni, il Biochar.
Il Terzo Paradiso è la fusione fra il primo e il secondo paradiso. Il primo è quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana, fino alle dimensioni globali raggiunte oggi con la scienza e la tecnologia. Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura, è il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzi tutto ri-formare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune