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Speciale Agricoltura / Calano prezzi e resa di campi e allevamenti
Cambia anche la geografia delle coltivazioni, la fotografia condensata nel Focus Agricoltura realizzato dall’Ersa del Fvg Ufficio Statistica del Settore Sviluppo Rurale, presentato a Udine la scorsa settimana
Cala la produzione in termini assoluti, cala soprattutto la resa e dunque la produttività dei campi e degli allevamenti, e in molti casi scendono pure i prezzi riducendo ulteriormente i margini. I primi nove mesi del 2023 in agricoltura “confermano l’impatto negativo del maltempo sulle quantità prodotte. Se, da un lato, lo scorso anno si è registrata una generale diminuzione dei costi dei fattori produttivi (energia, fertilizzanti, mangimi), dall’altro, le condizioni climatiche avverse hanno determinato un impatto negativo sulle rese e sulla qualità dei prodotti. Ingenti, poi, i danni causati dalla grandinata record di fine luglio, fenomeno senza precedenti finora”, è il commento dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier, che venerdì 16 febbraio è intervenuto al Focus Agricoltura FVG 2023 elaborato dall’Ersa e presentato da Maria Andreea Androsca e Marta Cepparo dell’Ufficio Statistica del Settore Sviluppo Rurale Ersa con le conclusioni affidate a Francesco Miniussi direttore generale Ersa, coordinati da Daniele Damele direttore del Settore Sviluppo Rurale Ersa. Le condizioni metereologiche avverse durante l’estate 2023 hanno inciso pesantemente su tutto il territorio UE, con impatti contrastanti a seconda delle diverse colture arabili e specializzate (si veda nel caso della “disfatta” del mais a favore invece del sorgo, più adattabile a condizioni meteo difficili). Le condizioni meteo del 2022 e de 2023 “hanno fatto retrocedere l’Italia in terza posizione nella graduatoria UE della produzione agricola, dopo Francia e Germania (in precedenza era seconda dopo la Francia), come chiarisce il report. “L’agricoltura italiana continua a rivestire un ruolo di rilievo a livello europeo. Appare evidente che il ritardo con cui si sono affrontati due aspetti cruciali come l’adozione di azioni di adattamento ai mutamenti climatici e adeguamento alle esigenze del consumatore hanno messo sotto stress alcuni settori con particolare riferimento al frutticolo” stigmatizza la relazione. Il mese di luglio 2023 e in particolare la grandinata record del 24 e 25 luglio ha provocato danni ingenti alle colture e in alcuni comuni si è avuta la perdita completa del raccolto. “Ci sono due elementi che vanno letti con maggior attenzione: l’andamento dei costi di produzione e l’andamento dei prezzi alla vendita – ha commentato l’assessore Zannier – Sono queste le condizioni che determinano la possibilità o meno delle aziende agricole di restare sul mercato e di raggiungere quel margine di utile necessario a proseguire. Mediamente le nostre aziende, inoltre, sono patrimonializzate dal punto di vista del capitale, ma scarsamente solide dal punto di vista della liquidità che si fonda principalmente sulle linee contributive e questo può costituire un fattore di debolezza”. “C’è una fascia di imprenditori con un’età alta (over 75) – ha fatto notare l’assessore – dobbiamo intraprendere un percorso per ampliare la platea degli imprenditori agricoli più giovani che significa anche imprimere maggiore innovazione ai modelli produttivi”.
Agricoltura in Fvg
Il Pil del Fvg si attesta sui 45,5 miliardi di euro, in aumento di 3,3 miliardi rispetto al 2022. Nel 2023 per l’agricoltura il valore aggiunto (il pil regionale) era di 575 milioni di euro, l’1,4% del pil regionale. In termini reali il comparto ha registrato un calo del 6,7% rispetto al 2022 per poi crescere del 2,4% nel 2024. Le esportazioni italiane di alimenti e bevande che nel 2022 ha sfiorato il valore record di 61 miliardi di euro, nei primi sei mesi 2023 ha registrato un aumento del 7,6%. Questo è dovuto all’incremento dei prezzi dei prodotti agroalimentari che hanno avuto un impatto sia sulle importazioni che sulle esportazioni. I prezzi all’origine per quanto riguarda i cereali sono andati via via calando sia per frumento tenero che per mais, orzo e sorgo. In calo anche il prezzo all’origine di soia, colza, girasole. In netto calo i prezzi delle farine di frumento e delle farine di mais.
Mais e sorgo
Alcune aree dedicate al mais non sono state seminate a causa delle piogge ininterrotte, ma i problemi più gravi li hanno provocati le grandinate: la produzione di mais (212mila tonnellate) è calata del 34,7% a causa sia della diminuzione delle superfici ma anche e soprattutto degli eventi atmosferici. Per il sorgo invece si è ottenuto un balzo: 8.318 tonnellate, il doppio rispetto al 2022.
Frumento tenero e orzo
Le superfici dedicate sono aumentate del 6,4% per il frumento tenero e del 25,7% per l’orzo ma entrambe le rese sono diminuite: -28,3% per il frumento tenero e -8,6% per l’orzo, compensato solo dalle maggiori superfici.
Soia
Nel report si è presa in esame la soia solo di primo raccolto con un valore (nei primi nove mesi del 2023) di 33.631 ettari (-14,8% rispetto al 2022) e una diminuzione della resa del 12,5%, per una produzione totale rispetto al 2022 del – 25,4% (cumulo di minori superfici e minore resa).
Girasole e colza
Anno positivo per queste le due oleaginose, a cui sono state convertite alcune superfici. Per entrambe sono aumentati gli ettari di coltivazione: +59,9% pari a totali 4.227 per il girasole e +23,5% pari a totali 2188 ettari per la colza, con una produzione del +48% per il girasole e +46,9% per la colza (nonostante per entrambe sia diminuito il prezzo espresso in euro per tonnellata).
Vite e vino
Le prime proiezioni per il 2023-24 della produzione di vino nell’Unione Europea evidenziano una contrazione annuale del circa 6% tradotto in – 150 milioni di ettolitri. Un calo attribuibile sostanzialmente all’Italia che perderà probabilmente la sua posizione di primo produttore a favore della Francia. E nel contesto italiano, attribuibile in larga misura alla riduzione di raccolto nelle regioni del Nors. In Fvg, la produzione di vino è stimata in 1,7 milioni di ettolitri, ovvero -18,5% rispetto all’annata precedente. Il calo è associato all’aumento delle superfici vitate (i nuovi impianti, da considerare che i nuovi impianti necessitano di alcuni anni prima che le viti producano uva) del +11,6% rispetto al 2022, raggiungendo i 31.808 ettari. La produzione di uva tuttavia è stimata in 277.196 tonnellate, ovvero -23,6% a causa delle grandinate.
Melo
Si registra in regione un calo della produzione di mele soprattutto per via delle grandinate che hanno danneggiato il raccolto ma anche impianti e strutture agricole. La superficie destinata alle mele è diminuita del 5,6% mentre la prodizione per il 2023 è stimata pari a 68.447 tonnellate, il 2,2% in meno rispetto all’anno precedente.
Latte e caseari
Continuano a diminuire i margini degli allevatori per la produzione del latte, per via dei prezzi di energia e fertilizzanti. In Fvg nel 2023 si è registrato un incremento del 13,1% del prezzo medio all’ingrosso del latte crudo alla stalla (0,54 centesimi al litro). In aumento anche il prezzo medio del Montasio Dop (+18,9%) e dello stagionato (+14,5%). La produzione di Montasio è aumentata del 10%. In calo il prezzo medio per il burro. Il numero di allevamenti è diminuito (-7,7%) così come la popolazione di bovini destinati alla produzione di latte.
Carni
Cala del 10,1% il numero di macellazioni di bovini, per quanto riguarda i suini la produzione in Fvg è diminuita dell’8,7%. Da segnalare che dal 2022 al 2023 si è registrato un netto calo (-72,2%) dei maiali provenienti da altre regioni, attualmente il 97,6% sono suini allevati e macellati in regione (si ricorda l’attuale preoccupazione per la diffusione della peste suina). Stabile il numero di cosce di Prosciutto DOP San Daniele (1,99 milioni) mentre cala del 5,9% il numero di cosce Prosciutto di Sauris. Quanto alle carni avicole, è cresciuto il numero degli allevamenti ma è calato il numero di capi macellati e il prezzo al chilo. Sono diminuiti i capi allevati sia di pollame da carne sia per la produzione di uova da consumo sia per riproduttori, in aumento solo i capi per svezzamento.
Api e miele
La produzione di miele in Fvg ha subito gli effetti della crisi metereologica: La produzione di tiglio di pianura (quello ottenuto dai tigli nei parchi, nei giardini e nelle alberature urbane) è stata compromessa dal perdurare delle condizioni di instabilità meterologica. Nel mese di agosto 2023 a causa della scarsa piovosità e delle temperature elevate sono stati segnalati molti interventi di alimentazione di soccorso specialmente nella fascia della pianura friulana e isontina, nel territorio a sud di Pordenone e Udine.