Sanità pordenonese: per solo il 20% delle visite cardiologiche rispettati i tempi di richiesta

Se l’Oculistica, reparto per anni in sofferenza per carenza di personale, è riuscita un po’ a recuperare (65,5% delle impegnative B sono state evase, 19,7% delle D e 52,3% delle P), il vero dramma riguarda quei reparti che effettivamente hanno subito un notevole ridimensionamento o una fuga del personale. Parliamo di neurologia, dermatologia e pneumologia...

Gli sforzi attuati con le risorse già presenti (o rimaste) sono reali, ma le criticità emergono dalla valutazione delle liste d’attesa, come attestato nel report che la stessa Azienda Sanitaria Friuli Occidentale pubblica mensilmente. Gli ultimi dati sono quelli relativi a dicembre 2023 e distinguono la percentuale di prestazioni erogate entro i tempi prestabiliti per le prescrizioni B (entro 10 giorni), D (entro 30 giorni) e P (entro 120 giorni).Per le prime visite cardiologiche, quelle realmente fatte entro 10 sono state il 20,7% quelle entro i 30 giorni l’11,3% le programmate entro 120 giorni il 40,8%.Meglio non va per la prima visita endocrinologica con rispettivamente il 26,1% – 21,1,% – 20,5%.Percentuali simili per la prima visita ortopedica, realizzata nel 21% entro i 10 giorni prescritti, nel 18,6% entro i 30 giorni previsti, recuperando entro i 120 giorni (79% di prestazioni erogate). Quanto alla prima visita urologica, viene evasa entro 10 giorni come richiesto nel 24,2% dei casi, entro i previsti 30 giorni solo nel 32% dei casi ed entro i 120 come richiesto solo nel 19,4% dei casi.Se l’Oculistica, reparto per anni in sofferenza per carenza di personale, è riuscita un po’ a recuperare (65,5% delle impegnative B sono state evase, 19,7% delle D e 52,3% delle P), il vero dramma riguarda quei reparti che effettivamente hanno subito un notevole ridimensionamento o una fuga del personale.Parliamo di neurologia, dermatologia e pneumologia, dove le già preoccupanti percentuali intorno al 20%, scendono ancora di più: per la prima visita neurologica urgente entro 10 giorni viene realmente evasa entro quel termine solo nel 10,5% dei casi, quella dermatologica solo nel 9,5% delle prescrizioni, quella pneumologica nel 9,2%.Sconfortanti i tempi di attesa anche delle impegnative se non proprio urgenti, ma quasi, quelle entro 30 giorni: solo l’11,1% per quella neurologica, il 12,2% quella dermatologica, solo il 5,6% per quella pneumologica (con previsioni di 289 giorni di attesa invece che i previsti 30). Le visite previste entro 120 giorni vengono erogate entro quel termine nel 52.3% dei casi per la neurologia (mediamente 164 giorni), nel 57,8% dei casi per la dermatologia, nel 46,3% per la pneumologia.Sospiro di sollievo, dopo anni di difficoltà, arriva dai numeri delle mammografie (frutto probabilmente del bando con cui lo scorso autunno è stata individuato un medico radiologo responsabile di struttura per la Senologia), con l’85% delle mammografie erogate entro 10 giorni, il 95,1% entro i 30 giorni e l’89,7% entro i 120 giorni. A questo proposito l’assessorato alla Salute nelle Linee Annuali per la Gestione del Servizio Sanitario Regionale 2024 ha stabilito la necessità che ciascuna azienda sanitaria e Istituto (quindi sia Asfo sia Cro) individui un responsabile unico per le liste d’attesaValentina Silvestrini