Pordenone
Francesco Innocente (Farmacisti): come è cambiato il lavoro dopo il Covid
Il contesto di emergenza della recente pandemia ha messo quanto mai in evidenza la notevole priorità di questo servizio sul territorio delel farmacie che nel tempo hanno aumentato prestazioni e servizi ai cittadini
L’IMPORTANTE RUOLO DELLE FARMACIE
NEL SERVIZIO QUOTIDIANO ALLA POPOLAZIONE
Le nostre farmacie rappresentano un importante servizio sanitario, un punto di riferimento con prestazioni di immediata fruibilità per tutti i cittadini. Ce ne parla il dott. Francesco Innocente, titolare della farmacia omonima di Azzano Decimo e presidente dell’Associazione pordenonese Federfarma.
Ovviamente il contesto di emergenza della recente pandemia ha messo quanto mai in evidenza la notevole priorità di questo servizio sul territorio con il suo ruolo quasi esclusivo rispetto alle richieste di una risposta immediata, rassicurante ed efficace. Le farmacie sono state sempre in prima linea, aperte e disponibili. Per quanto l’allentarsi della pandemia abbia riportato un clima di diffusa normalità, ora si impone la criticità dell’influenza stagionale che pure trova nella farmacia locale risposte efficaci. Mentre gli ambulatori medici sono sempre molto affollati e l’accesso può essere a volte difficile, il punto di accoglienza come pure di smistamento per le molteplici e variegate richieste di carattere sanitario è sempre più intensamente rappresentato dalla farmacia del territorio. E’ una realtà che si è progressivamente affermata particolarmente negli ultimi dieci anni: se la richiesta di farmaci rappresenta la peculiarità propria del servizio, si è via via affermato un ruolo molto più ampio che consente ai cittadini di attingere a competenze variegate, con risposte immediate, alla molteplicità di esigenze che potremmo definire di primo livello. Il territorio deve essere in grado, secondo le specifiche competenze, di dare risposte adeguate ai cittadini o di indirizzarli ai Servizi sanitari di competenza.
Il riconoscimento di “Farmacia dei Servizi” è stato formalizzato nel 2007, pertanto si rende necessaria l’elaborazione di normative nazionali, regionali e locali che ne incentivino le specifiche competenze. Si tratta spesso di attenzioni focalizzate sulle cronicità importanti quali il diabete (che conta un carico di circa 20mila persone nel territorio provinciale e 90mila nel regionale) per il quale i Centri dedicati sono molto intasati, oppure di accogliere le persone con la molteplicità dei rispettivi problemi e di svolgere nei loro confronti il ruolo di filtro con qualche eventuale supporto.
Il diabete impone l’impiego di materiali e ausili vari per i controlli. Il diabetologo stabilisce la terapia, mentre la farmacia offre aiuto a seguirla correttamente e a sottoporsi con regolarità ai controlli di cui può farsi anche carico. Purtroppo il diabete senile di tipo due è legato allo stile di vita nell’ambito dell’alimentazione e della sedentarietà. Se riconosciuto in tempo può essere anche debellato.
Attualmente è disponibile un numero verde nazionale (800 189 521) per chi non è in grado di ritirare personalmente i farmaci. I farmacisti sono tenuti all’aggiornamento obbligatorio. La farmacie, un centinaio in provincia di Pordenone, lavorano costantemente in rete. Purtroppo allo stato attuale si registra una significativa carenza di farmacisti. Flavia Sacilotto