Pordenone
Fisioterapia in ambito oncologico per donne operate al seno, alla guida una pordenonese
Un progetto di Giulia Bongiorno con il responsabile della Terapia del dolore del Cro, Miceli
Un “astro nascente” della ricerca scientifica dedicata all’analisi del movimento: è il progetto di ricerca che porta come prima firmataria la fisioterapista pordenonese Giulia Bongiorno e altri (tra cui Luca Miceli responsabile della Terapia del Dolore del Cro oltre che coordinatore della omologa rete regionale, ma anche Francesca Dal Mas ed Helena Biancuzzi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia) il cui studio è stato pubblicato a dicembre sulla rivista “Frontiers in Human Neurosciences” nello speciale intitolato “Rising Stars in Motor Neurosciences 2023”. Nella pubblicazione sono stati presentati solo sei studi, e su invito, non su proposta degli stessi autori, e di questi quello pordenonese è stato l’unico italiano. “Questo studio chiude un cerchio, quello della ricerca indirizzata alla fisioterapia in ambito oncologico per donne operate e trattate al seno – spiega Luca Miceli – Lo studio è fondamentale per capire l’uso delle tecnologie avanzate nelle terapie riabilitative legate alla chirurgia e alla radioterapia in ambito senologico”. “Il lavoro in corso si inserisce in un progetto organizzativo, ’Oncology in Motion’ , sviluppato assieme all’Università Ca’ Foscari di Venezia che vuole unire fattivamente il mondo sanitario a quello dell’attività fisica in oncologia, partendo proprio dalla patologia senologica mammaria” prosegue Luca Miceli.Si tratta della chiusura di un cerchio di un progetto scientifico nato quasi due anni fa realizzato in tempi record e coordinato da Giulia Bongiorno, fisioterapista, già molto nota per il passato di campionessa sportiva nella disciplina del pattinaggio corsa. Due ambiti, quello sanitario e quello sportivo, che Giulia ha coniugato: dalla pratica quotidiana fisioterapica sulle spalle delle donne operate al seno al Cro di Aviano, è nato lo stimolo a studiare meglio il funzionamento dei muscoli della spalla. Dalle pazienti, Giulia si è spostata – grazie alle convenzioni con il Coni regionale e con INAIL (centro ricerche per il reinserimento lavorativo) e ad una collaborazione con la Fisr, Federazione Italiana Sport Rotellistici – allo studio del muscolo in movimento in rettilineo e poi nel movimento sottoposto a forza centrifuga. Questa fase Giulia l’ha condotta inizialmente su di sé poi su giovani atleti ma anche su pattinatori non agonistici. Lo studio dell’algoritmo è stato poi traslato in ambito acquatico focalizzandosi sulla spalla coinvolgendo due fuoriclasse del nuoto, l’oro paralimpico di Bibione Antonio Fantin e l’olimpionico udinese Matteo Restivo. Ora l’ultima fase di studio che riportata e applica la metodologia e i calcoli alla spalla delle pazienti operate e trattate per tumore al seno. Gli algoritmi sono pronti e sono stati presentati per descrivere l’interazione tra medicina e fisioterapia nel proporre un protocollo di analisi cinematica ed elettromiografica per personalizzare percorsi di riabilitazione. “La pubblicazione corona un percorso di due anni di studio e mostra i risultati dell’interazione tra terapia del dolore e fisioterapia” spiega Giulia Bongiorno. “L’integrazione delle due discipline, fisioterapia e terapia del dolore, promuove il miglioramento motorio e fisico. Questo ora è dimostrato anche dai dati. L’interazione tra i due approcci non è una cosa scontata, non è sempre usuale che il medico chieda così tanta collaborazione al fisioterapista. Anche per il fisioterapista avere un confronto costante col medico, può veramente fare la differenza. Già avviene, ma si potrebbe fare ancora di più” commenta Giulia Bongiorno. “Nell’articolo finalmente vediamo messo in pratica quanto fatto in questi anni, è una grande soddisfazione perché rappresenta l’aiuto concreto che possiamo dare al paziente suffragato da una valutazione strumentale, dunque applicabile in un protocollo per altre pazienti. Per raggiungere questo risultato siamo passati allo studio di analisi più semplici sospendendo per un po’ la spalla, che è più complessa da analizzare dal punto di vista motorio. Abbiamo reso più semplice la valutazione per renderla più fattibile nella pratica quotidiana” conclude la giovane ricercatrice e fisioterapista. Giulia Bongiorno è autrice di una decina di articoli internazionali pubblicati in due anni che danno conto del grado di avanzamento della sua ricerca nell’ambito fisioterapico per la riabilitazione oncologica.