I tesori del duomo di Spilimbergo

Apre sabato 2 dicembre la mostra allestita nel Palazzo della Loggia, inaugurazione alle 10.30 in Duomo di Santa Maria Maggiore con l’intervento musicale del Coro e orchestra “Bertrando di Aquileia”, diretti dal maestro Paolo Scodellaro con all’organo Lorenzo Marzona

Una mostra che valorizza un monumento sacro tra i più pregevoli della regione e al contempo rende fruibili al pubblico alcune opere rimaste negli archivi parrocchiali seppur di grande pregio. È la mostra Spilimbergo. Il tesoro del duomo che dal 2 dicembre al 3 marzo sarà allestita nel Palazzo della Loggia, l’edificio quattrocentesco che dall’altro lato della piazza ammira il Duomo di Santa Maria Maggiore della cittadina del mosaico. Il progetto espositivo e di recupero del patrimonio artistico e sacro, è di Federico Lovison con la collaborazione scientifica di Maurizio d’Arcano Grattoni e le foto di Elio e Stefano Ciol, progetto fotografico a cura di Stefano Ciol. La mostra è organizzata dal Comune di Spilimbergo e dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e Unione Artigiani Pordenone, in collaborazione con Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Erpac, Diocesi di Concordia-Pordenone, Scuola Mosaicisti del Friuli e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Udine. La mostra è stata presentata a Udine il 24 novembre dai curatori con il sindaco Enrico Sarcinelli, il parroco don Giorgio Bortolotto e l’assessore regionale Mario Anzil. “Il progetto è nato un anno fa – racconta Federico Lovison, dottorando in diritto del patrimonio culturale – Abbiamo pensato che potesse essere interessante anche per il Duomo di Spilimbergo avere un apparato espositivo che consentisse di approfondire e riscoprirne i beni, così da creare un percorso di valorizzazione del Duomo così da creare i presupposti per una futura sede espositiva per la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico cittadino”. “Con Maurizio d’Arcano Grattoni – prosegue Lovison – abbiamo dunque fatto una ricognizione di quanto esistente. Sapevamo che molti beni erano stati spostati in altre chiese o in spazi della Parrocchia ma non avevamo piena contezza di dove fossero collocati”.

La mostraIl progetto è composito e si realizza sia attraverso l’esposizione di opere (in particolare tre oli e due codici miniati) altrimenti non fruibili dal pubblico; ma anche paramenti tessili sacri e oggetti di oreficeria per la liturgia. Questi sono accostati e in dialogo con le fotografie di Ciol: una decina sono stampe in grande formato, altre sono immagini ad alta definizione che ritraggono dettagli. Le immagini sono rappresentative delle opere pittoriche e degli affreschi collocati all’interno del Duomo, che in questo allestimento trovano un nuovo filo narrativo, spesso perché accostate ai versi biblici a cui si riferiscono. La mostra è multimediale: accoglie il visitatore un video introduttivo, in alcuni casi le immagini sono accompagnate dalle opere in friulano della compianta poetessa spilimberghese Novella Cantarutti. All’ingresso dell’ampio salone, sulla destra, si trovano i dipinti e le opere riferite alla cappella musicale del primo Rinascimento, composta dall’organo, dal coro ligneo e dai codici miniati (di cui diremo più avanti).

Opere “nuove”Sono dunque state recuperate e poi esposte alcune opere di particolare pregio, oltre a quelle già visibili all’interno del Duomo. Due tavole dipinte da Giovanni Antonio de’ Sacchis detto Il Pordenone raffigurano i Paggi Reggistemma, opere che dialogano con le riproduzioni fotografiche delle portelle decorative dell’organo dipinte dal Pordenone nel 1524. È poi esposto un San Girolamo penitente risalente al ’600 di Antonio Carneo, olio su tela, pezzo di grande valore mai esposto prima al pubblico. Viene poi presentato un terzo olio su tela attribuito da alcuni a Gasparo Narvesa, cinquecentesco, che raffigura San Giovanni evangelista col calice. Vengono poi mostrati due esemplari di codici miniati di grande pregio: due Graduali “codici miniati tra i più significativi del Friuli, miniati tra la fine del ’400 e l’inizio del ’500 dal pittore udinese Giovanni de Cramariis”, spiega Lovison. Si tratta del Graduale numero 1 e del numero 3 (che presenta pregevoli lettere iniziali miniate con fregio a piena pagina). I volumi provengono dall’archivio parrocchiale. “La mostra è corredata da piccole curiosità a cui lo spettatore accede inquadrando il codice QR. Si scopre co sì, ad esempio, che questi codici miniati tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta erano conservati nella Casa della Gioventù e qui venivano usati dai bambini che giocavano per creare delle barricate”.

In dialogoLe opere pittoriche vengono accostate alle fotografie che riproducono i tesori attualmente conservati dentro il Duomo, spesso proponendo la visione di dettagli di affresco, altrimenti difficili da percepire a occhio nudo, così da creare un dialogo che invita alla reciproca visita, alla scoperta degli altri tesori conservati dentro la chiesa, come l’affresco Fuga in Egitto seicentesco di Girolamo Stefanelli, il cinquecentesco Presentazione di Gesù al tempio (dipinto su tavola di Giovanni Martini nella Camppella della Madonna del Rosario). La sezione dedicata all’Oreficeria e ai Paramenti tessili propone gli oggetti più antichi della vasta collezione del Duomo. La mostra si conclude al primo piano del Palazzo della Loggia, dalla cui Trifora è possibile lo sguardo complessivo sul Duomo e sul suo portale di Zenone da Campione, gli archetti romanico-gotici, la cappella di San Michele e il maestroso San Cristoforo.

EVENTI COLLATERALI E ORARIInaugurazione ufficiale si terrà sabato 2 dicembre, alle ore 10.30 nel Duomo di Santa Maria Maggiore con l’intervento musicale del Coro e orchestra “Bertrando di Aquileia”, diretti dal maestro Paolo Scodellaro con all’organo Lorenzo Marzona. Tre saranno poi gli eventi organizzati a corollario della mostra. Il primo andrà in scena venerdì 12 gennaio alle 20.45 nel Duomo di Santa Maria Maggiore “Il tesoro del duomo”, vedrà gli interventi del curatore Federico Lovison, le letture di testi e poesie a cura dell’attore Massimo Somaglino e l’accompagnamento musicale all’organo di Lorenzo Marzona. Il secondo appuntamento è in programma invece venerdì 2 febbraio, sempre in duomo alle 20.45, e si intitolerà Dalle immagini alle parole. Lungo il cammino di San Girolamo. Interverranno per l’occasione don Renato De Zan, dottore in Liturgia e Sacra Scrittura, e Maria Beatrice Bertone del Museo del duomo di Udine, con intermezzi musicali e dedica al duomo di Spilimbergo del compositore Matteo Sarcinelli. Il terzo appuntamento si terrà venerdì 16 febbraio, stesso luogo e orario dei precedenti, con un approfondimento sui codici miniati. Interverranno per l’occasione il professor Angelo Floramo della Biblioteca Guarneriana, e Monsignor Federico Gallo della Biblioteca Ambrosiana di Milano, con intramezzi musicali di Davide de Lucia all’organo. In occasione dei tre eventi collaterali la mostra vedrà anche speciali aperture serali. 

ORARIVisitabile fino a domenica 3 marzo nel Palazzo La Loggia, i sabato e le domenica, dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18.30). Aperture straordinarie: venerdì 8 dicembre e dal 22 dicembre al 7 gennaio. Durante gli eventi collaterali sono previste aperture serali. Visite guidate alla mostra e al duomo saranno organizzate ogni domenica, alle 15.30, su prenotazione. 

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