Pordenone: conclusa la veglia di preghiera per la pace in San Marco

Molto toccante l'intervento del vescovo Pellegrini, specie quando ha ricordato il cardinale Carlo Maria Martini, il quale sosteneva -nel 2004  - che la pace nel mondo ci sarà quando ci sarà la pace a Gerusalemme.

Si è conclusa la veglia di preghiera per la pace in Concattedrale San Marco in Pordenone iniziata alle 16.30 e continuata dalle 18 con la diretta da San Pietro, in concomitanza con la veglia di preghiera in San Pietro guidata da Papa Francesco.

In concattedrale si sono vissuti momenti molto intensi, con letture, canti, invocazioni alternati a preghiere e riflessioni sulla pace. Presente oltre al parroco mons. Orioldo Marson, il vescoov S.E. Pellegrini, il vicario generale don Roberto Tondato, il rettore del Seminario don Marino Rossi. Ha guidato la veglia don Giorgio Bortolotto con il contributo dei seminaristi.

Molto toccante l’intervento del vescovo Pellegrini, specie quando ha ricordato il cardinale Carlo Maria Martini, il quale sosteneva – nel 2005 – che la pace nel mondo ci sarà quando ci sarà la pace a Gerusalemme.

Il vescovo ha spiegato che per invocare la pace deve cambiare qualcosa anche dentro di noi. Non possiamo invocare la pace se non c’è prima una conversione in ciascuno di noi, se non c’è la capacità di cambiare qualcosa nel nostro cuore. 

Pellegrini ha parlato della Guerra che oggi scuote il Medioriente ma ha ricordato anche quella che da quasi due anni vivono Russia e Ucraina (e in tanti altri paesi del mondo): una guerra fratricida come del resto sono tutte le guerre, poiché siamo tutti fratelli in Dio. Un Dio – comunque lo so chiami – che è padre e ci chiede di essere fratelli e sorelle.

Il cammino di pace richiede e abbisogna di un intercessore. Intercessore è colui che sa porsi in mezzo: e per farlo il cuore deve essere libero da odio, rancore, pre-giudizio.

In conclusione Il Vescovo  ha detto “Preghiamo perché l’amore ci pervada e pervada anche le nostre relazioni e atteggiamenti. Solo così possiamo diventare artigiani di pace”