Portogruaro: il Centro di accoglienza straordinaria va al raddoppio

Dopo aver dato seguito alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco che aveva richiesto un immediato adeguamento delle misure antincendio nella palazzina già in uso e che ospita attualmente 57 persone (il numero limite è 58), il Ministero dell’Interno avrebbe previsto di utilizzare anche un seconda palazzina. I lavori dovrebbero partire entro l’autunno e dovrebbero consentire di dare ospitalità ad altre 50/60 persone.

Il Centro di accoglienza straordinaria di Portogruaro verso il raddoppio. L’arrivo record di richiedenti protezione internazionale registrato durante tutta l’estate 2023 in Italia avrà ripercussioni anche nel territorio portogruarese ed in particolare nel Cas di via San Giacomo.Dopo aver dato seguito alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco che aveva richiesto un immediato adeguamento delle misure antincendio nella palazzina già in uso e che ospita attualmente 57 persone (il numero limite è 58), il Ministero dell’Interno avrebbe previsto di utilizzare anche un seconda palazzina. I lavori dovrebbero partire entro l’autunno e dovrebbero consentire di dare ospitalità ad altre 50/60 persone. Per fare chiarezza sul futuro del Centro e per mettere in modo la macchina dell’accoglienza, che dovrebbe interessare non solo la Prefettura, ma anche il Comune, il gestore del centro, il volontariato locale e le associazioni sindacali e datoriali, l’associazione Migranti della Venezia Orientale-Noi Migranti ha promosso un primo incontro in Comune con il commissario straordinario affinché si facesse promotore di vertice con la Prefettura. L’associazione, rimarcando la positiva esperienza portata avanti del Cas di Portogruaro sotto il profilo dell’integrazione e della convivenza, ha evidenziato come “l’accoglienza dei richiedenti protezione non deve limitarsi alla erogazione di vitto e alloggio ma deve prevedere attività per l’inserimento lavorativo e l’integrazione, vincolanti per gli ospiti e supportate da operatori specializzati”.L’associazione ha anche espresso preoccupazione sul possibile ripetersi, in occasione dell’ampliamento dell’ospitalità, di quanto avvenuto a luglio del 2017 all’apertura del Cas, quando alcuni cittadini iniziarono a presidiare il luogo e a presentarlo come un pericolo per la sicurezza della popolazione. In realtà, dalla sua apertura ad oggi, non si sono registrati nel territorio atti di violenza o furti aventi come autori gli ospiti del Centro. Oltre al Cas di via San Giacomo, a Portogruaro è attiva anche una accoglienza diffusa gestita con tre alloggi privati in affitto dalla Cooperativa L’Arco dove attualmente sono ospitate 18 persone. Ad avere ancora qualche spazio disponibile nel Portogruarese (una ventina di posti) dovrebbe essere anche il Cas di Bibione, che oggi vede la presenza di 131 persone, di cui una ottantina ucraini ed il resto africani, il più delle volte famiglie con bambini piccoli.Teresa Infanti

(sul cartaceo anche i dati della accoglienza)