Grande sinfonica e maestri del teatro

Presentata questa mattina la stagione di prosa, musica e danza del Teatro Verdi di Pordenone, a cura dei consulenti Claudia Cannella (prosa) e Roberto Prosseda (musica e danza). Anticipa la stagione il 27 settembre il concerto di saluto di Maurizio Baglini

Presentata oggi in Municipio la nuova stagione del Teatro Verdi di Pordenone, tra prime assolute e grandi nomi italiani e internazionali, sia per il cartellone musicale e danza sia per la prosa. A presentare il palinsesto di 30 appuntamenti (compresi gli spettacoli per bambini in programma da gennaio in quattro domeniche) sono stati la consulente per la prosa Claudia Cannella, il consulente per musica e danza Roberto Prosseda che dunque firma la sua prima stagione, il presidente del Teatro Giovanni Lessio, con accanto il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani e un saluto dell’assessore regionale alla cultura Mario Anzil.

Moltissimi i grandi maestri del teatro, con alcuni graditi ritorni da Branciaroli, Elio De Capitani, Massimo Popolizio, Sonia Bergamasco con Antonio Latella, Rocco Papaleo, Filippo Dini, Silvio Orlando), una produzione importante tutta al femminile con Arianna Scommegna per la regia di Serena Sinigaglia, ma anche un fil rouge particolare, quello costituita dal teatro che racconta se stesso, dove spicca Paolo Rossi che recita Pirandello. Importanti anche le produzioni di drammaturgia contemporanea con Mattia Torre e Stefano Massini, ma anche le Nuove Scritture che comprende anche un omaggio involontario, con la messa in scena di Accabadora di Michela Murgia, produzione già prevista in cartellone “ma che tanto più siamo contenti di potere avere per commemorarne l’autrice” ha spiegato Cannella.

Per la musica, sarà una stagione fortemente sinfonica, che si apre sotto la bacchetta di Ivan Fischer con la sua blasonata Budapest Festival Orchestra (che annovera musicisti da lui personalmente scelti) e chiude con il direttore Kirill Petrenko (chief conductor dei Berliner) che dirigerà la Gustav Mahler Jugendorchester. Confermata anche per il 2024 la doppia residenzialità della Mahler. E ancora un appuntamento, il concerto sifonico dedicato alla montagna con la Armenian Philharmonic Orchestra diretta da Eduard Topchjan che per la Giornata internazionale della Montagna proporrà “Dall’Ararat alle Alpi”, con la Alpensymphonie di Strauss, “Armenia” di Malipiero e Khachaturian, concerto in esclusiva italiana. Tra i grandi ospiti anche il grande violinista Roby Lakatos cn un ensemble di cinque elementi, mentre la notissima Beatrice Rana si esibirà nel concerto di Schumann per pianoforte e orchestra con la Chamber Orchestra of Europe diretti da Antonio Pappano. Unico recital solistico di tutta la stagione (un fuori cartellone che anticipa la programmazione) è il concerto omaggio alla città di Maurizio Baglini il 27 settembre, sarà il suo saluto alla città con un concerto di grande respiro (e partitura) a ingresso gratuito. Sarà invece Frieder Bernius a portare la Messa in si minore di Bach durante la Quaresima, mentre il tenore inglese Ian Bostridge (per la prima volta a Pordenone) porterà un repertorio tenorile del barocco italiano. Notevoli anche le proposte di danza, non saranno balletti tradizionali della classica, ma progetti speciali difficilmente vedibili altrove (tra cui Invictus, la cui première in Francia si è tenuta a luglio).

Capitolo a parte, quello dedicato a Elio, che sarà il destinatario del Premio Pordenone Musica, riconoscimento rivolto a chi si prodiga per la divulgazione e diffusione musicale. “Elio è fine musicista e grande conoscitore, con lui svilupperemo un progetto lungo tutto l’anno, di avvicinamento all’opera, in più appuntamenti e per diverse età. Saranno riflessioni su cosa sia la musica contemporanea” ha annunciato Roberto Prosseda.

Il Teatro Verdi “ha bisogno del sostegno convinto dei suoi partner. L’immagine che abbiamo scelto, il teatro stilizzato, sta a indicare che intendiamo questo Teatro come volano di cultura e punto di interesse anche turistico” ha spiegato Giovanni Lessio. Posizione confermata anche dai rappresentanti di Regione e Comune. “Il teatro di Pordenone sta sostituendo in qualche modo le Province in ambito culturale – ha ricordato il consigliere regionale Markus Maurmair, in sala con il collega consigliere Carlo Bolzonello – nei prossimi anni verranno ripristinate le Province e auspichiamo anche attraverso loro risorse alla Cultura”. “Il teatro è un luogo centrale oggi della nostra comunità – ha concluso il sindaco Ciriani, in sala anche gli assessori Alberto Parigi e Mattia Tirelli – L’appello ai partner è legittimo e sostanziale. Tutti condividiamo il fatto che le componenti fondamentali della città devono assicurare sia gli aspetti dello stare bene (lavoro, sociale, etc) ma c’è un dovere etico anche di benessere immateriale. Non esiste impresa senza cultura e non esiste cultura senza impresa, il nostro territorio ha entrambi questi ingredienti”. A portare un saluto è stato anche Lorenzo Marcon presidente del Cai di Pordenone, con cui il Teatro Verdi condivide il “Progetto Montagna”.