Chantal Pegolo: presente tricolore, futuro azzurro

La pasianese si è laureata campionessa italiana su strada categoria allieve. Debutterà in nazionale a Maribor dove dal 22 al 30 luglio è in programma il festival olimpico della gioventù europea

Finalmente la maglia è arrivata. La pasianese Chantal Pegolo si è laureata campionessa italiana allieve su strada. Per la promettente atleta del Conscio Bike Friuli, studentessa del liceo sportivo di Maniago, è la definitiva consacrazione dopo anni di piazzamenti ai tricolori e di vittorie internazionali. Per la sedicenne Chantal il presente è tricolore, il futuro azzurro.Chantal, finalmente sei riuscita a indossarla quella maglia.Sono contentissima perché è da tre anni che la puntavo. Da esordiente secondo anno sono caduta all’ultimo chilometro, l’anno scorso è arrivato un buonissimo terzo posto, quest’anno sono giunta quarta a cronometro, da esordiente avevo vinto argenti e bronzi ai campionati italiani su pista. A Darfo Boario Terme finalmente ho corso su un percorso adatto alle mie caratteristiche tecniche con uno strappo decisivo ai tre chilometri dal traguardo.Come ti senti con il meritato tricolore addosso?Alla fine è una maglia come tutte le altre, la indosserò senza eccessivo peso. Sono una ragazza con i piedi per terra, non mi esalterò perché sono diventata campionessa italiana.Quali altri traguardi inseguirai in questa stagione?Prima di tutto debutterò in nazionale a Maribor, in Slovenia, dove dal 22 al 30 luglio sono in programma gli Eyoff, il festival olimpico della gioventù europea. Per la prima volta indosserò la maglia azzurra disputando la prova in linea e quella a cronometro. L’ultimo obiettivo sarà la Coppa Rosa, la più prestigiosa gara per la mia categoria, che ho già vinto l’anno scorso. Più a lungo termine il sogno è di entrare nelle Fiamme Oro e nelle Fiamme Azzurre per continuare a fare la ciclista.In passato hai già corso all’estero. Che impressioni ne hai ricavato?Grazie alla rappresentativa triveneta allieve ho potuto correre in Germania due volte l’anno scorso e una quest’anno. L’esperienza mi è servita a capire come corrono le avversarie straniere: a tutta fin dall’inizio, pure accelerando nel finale. All’estero in genere le gare sono più corte ma più impegnative e prevedono salite lunghe con dislivelli significativi. Proprio come piace a me.Con la maglia tricolore, hai raggiunto la settima vittoria stagionale. Come ti sei fatta prendere dalla passione per il ciclismo?Già a 4 anni, ammirando Manlio Moro che vedevo allenarsi vicino a casa mia con la maglia del Pasiano. Guardando lui e seguendo poi i suoi risultati, ho cominciato a correre già nelle categorie promozionali con i granata. Da esordiente primo anno sono passata allo Spercenigo, quindi al Conscio Bike Friuli fidandomi dell’ottima impressione che mi aveva fatto il mio allenatore Roberto Botter. A lui, all’allenatrice Romina Gatto, alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e alla squadra dedico questa maglia tricolore.