Lunedì 3 aprile: donne e discriminazioni nello sport

Lunedì 3 aprile a Pordenone (alle 8.30 auditorium Concordia e alle 11 al Verdi di Maniago) un tassello del progetto di cittadinanza attiva Uguali = ≠ diversi, finalizzato alla prevenzione di atteggiamenti discriminator, organizzato dall’associazione culturale Thesis: oltre 5.500 fra studenti e insegnanti, per 120 classi delle scuole del pordenonese hanno aderito

Quando le discriminazioni nello sport coinvolgono le donne, oggi come un tempo, fra sessismo e disparità di trattamento per maschi e femmine, anche da parte delle federazioni; un tema attuale oggi come un tempo del quale si parlerà nell’incontro inserito nel percorso “Sport: grandi sfide e discriminazioni” che lunedì 3 aprile porterà a Pordenone (alle 8.30 nell’auditorium Concordia e alle 11 nel teatro Verdi di Maniago) un tassello importante del progetto di cittadinanza attiva Uguali = ≠ diversi, finalizzato alla prevenzione di atteggiamenti discriminatori in ogni settore della società, organizzato dall’associazione culturale Thesis di Pordenone per la cura di Emanuela Furlan. Avviato il 2 febbraio, ha registrato un numero straordinario di adesioni: più di 5.500 fra studenti e insegnanti, in circa 120 classi delle scuole di Pordenone, Sacile, Maniago e San Vito al Tagliamento, 13 fra spettacoli e incontri e 70 laboratori.

 

Saliranno sul palco, per confrontarsi con centinaia di giovani, non soli i vertici del Coni regionale, in particolare il suo presidente Giorgio Brandolin, già deputato della Repubblica Italiana, che racconterà il lavoro portato avanti dal Coni  per sviluppare attraverso lo sport la trasmissione di valori, la promozione dell’inclusione sociale e l’offerta di percorsi di crescita per ragazze e ragazzi, senza discriminazioni di alcun genere.

Particolarmente significativi saranno infatti i racconti delle preziose e caparbie esperienze personali di due atlete di primo livello sulla cui strada, oltre ai valori e agli insegnamenti dello sport, hanno incontrato pregiudizi, stereotipi e a volte discriminazioni. La prima è Claudia Giordani, atleta olimpica di sci alpino, giornalista, vicepresidente del Coni nazionale, azzurra della Valanga rosa, argento ai Giochi del ’76 (slalom speciale), quando ancora si scendeva senza casco e le donne cominciavano a mettersi gli sci, che conquistò il suo primo successo in Coppa del mondo a 17 anni (“noi ragazze non avevamo nemmeno il fisioterapista o skiman e al massimo vincevamo un tagliere”, dichiarò in un’intervista in anni più recenti). Con lei Valentina Turisini, atleta olimpica triestina che alle Olimpiadi di Atene colse l’argento nella carabina 50 metri a 3 posizioni, specialità Tiro a segno, già commissario tecnico nazionale Uits, membro della Giunta Coni. L’incontro prevede una prima parte condotta dalla giornalista sportiva Francesca Spangaro, seguirà lo spazio dedicato alle domande degli studenti.