Pordenone
Sabato 21 la Messa per Alessandro Pivetta
Sabato 21 gennaio alle 18.30 nella Chiesa dei santi Ilario e Taziano verrà celebrata una messa di suffragio, a tre anni dalla morte del giovane. La famiglia e l'amico Fabio Cavallari - autore del libro "E adesso parlo io" per Lindau - saranno al Meeting di Rimini il prossimo agosto
Sono ormai passati tre anni dalla scomparsa di Alessandro Pivetta (21 gennaio 2020), il giovane pordenonese in coma apallico per quasi quindici anni dopo l’incidente avvenuto il ferragosto del 2005, quando era appena maggiorenne. Ma anche se ci ha lasciato la sua voce continua a risuonare – e non solo nel pordenonese – grazie al libro “E adesso parlo io” che racconta la sua storia in forma diretta, scritto da Fabio Cavallari per l’editore Lindau.Un libro che è stato presentato due volte a Pordenone (una prima a maggio e una seconda a Pordenonelegge), e che sta girando la penisola (Ferrara, Varese, Lecco, Lugo di Romagna nella chiesa della Collegiata…) sempre con un successo di presenze e di attenzione. La sua corsa non è finita e sabato 11 febbraio sarà infatti raccontato a San Martino al Tagliamento, all’azienda Pitars. Non solo, con una formula assolutamente innovativa, l’autore si proprone di presentarlo anche “a domicilio” di chi lo richieda (e lo ha fatto).Una vera soddisfazione e una gran consolazione per la famiglia: mamma Loredana, papà Giancarlo, sorella Tatiana, che girano insieme al libro e all’autore.”Alessandro non c’è, ma c’è ancora – dichiara la mamma -. Il libro sta andando molto bene e ne siamo lieti, perché attraverso le sue pagine vivono la sua voce e la sua storia. Non una storia facile, ma una storia che, raccontata così, non fa paura, una storia che ha avuto lacrime ma anche sorrisi, viaggi e ha aperto per noi famiglia possibilità nuove”. Non va dimenticato che, dopo l’incidente e la diagnosi, con mamma e papà Ale è, non solo arrivato a Lourdes col treno violetto, ma è volato in Egitto, ha fatto immersioni, è salito sulle Dolomiti, fatto le vacanze in camper come il bagno al mare a Bibione e in Croazia. Ha pure partecipato a una sfilza di conferenze, testimone in carne ed ossa di come si viva in stato vegetativo senza essere necessariamente attaccati ad una macchina.”Conta che la storia di Ale possa dare speranza e forza a chi ora è alle prese con situazioni simili”.Ad Alessandro fa riferimento la onlus “Amici di Ale” che ancora viene contattata per presenziare eventi e alla quale fanno spesso riferimento persone che si imbattono negli stati vegetativi di un familiare e non sanno come muoversi. Di recente, una coppia si è rivolta ad essa per chiedere dove rivolgersi dopo un’ischemia che ha lasciato una situazione non facile.”Aiutare qualcuno – continua Loredana – attraverso la storia e la vita di Alessandro, questo sì che ci fa stare bene”.Tante le testimonianze raccolte di affetto sia nel pordenonese, dove Ale era conosciuto, sia altrove dove il suo vissuto arriva del tutto nuovo grazie alle pagine del libro. “Una giovane mamma mi ha confidato di aver chiamato il suo bimbo Alessandro perché ha gli occhi azzurri come il nostro Ale. Non sono poche le persone che mi avvicinano dopo le presentazioni e mi dicono ’Io Ale lo conoscevo’”. Ci sono insegnanti che hanno rivelato di voler portare in classe questo libro, sia per l’età del protagionista, sia per il linguaggio fresco ma non ultimo per il messaggio che ben si presta ad essere conosciuto dai ragazzi. Una grande soddisfazione la raccoglieranno la prossima estate: sono stati infatti invitati ad agosto 2023 a Rimini per il Meeting.In suo ricordo, sabato 21 gennaio nella chiesa dei santi Ilario e Taziano alle 18.30 viene celebrata una santa messa di suffragio.