Gioco D’azzardo: in Fvg coinvolge 6 mila famiglie

Con la pandemia è cresciuto esponenzialmente il gioco online, ma non perché gli utenti del gioco fisico si siano spostati su quello virtuale, bensì perché si è consolidato un suo pubblico ben definito e autonomo. Insieme, sono valsi nel 2021 in Italia ben 111 miliardi di euro

Sono quasi 6mila le famiglie che in Friuli Venezia Giulia sono toccate dal DGA, ossia il Disturbo da Gioco d’Azzardo. Una sofferenza che riguarda non solo la persona direttamente coinvolta nella dipendenza, ma il suo intero nucleo familiare, e che rientra nelle problematiche della salute pubblica. Le forme in cui si sperimenta vengono categorizzate principalmente in due aree: il gioco d’azzardo fisico (macchinette, sale slot e vlt, gratta e vinci, sale bingo, lotteria, scommesse, giochi numerici) per il quale il lockdown è stato un grande laboratorio di sperimentazione; e poi il gioco online, cresciuto esponenzialmente durante il periodo delle restrizioni, ma non perché gli utenti del gioco fisico si siano spostati su quello virtuale, bensì perché si è consolidato un suo pubblico ben definito e autonomo. Insieme, sono valsi nel 2021 in Italia ben 111 miliardi di Euro. Il disturbo del DGA “è in espansione in tutto il territorio nazionale dovuto alla concomitanza di diversi fattori, quali la crisi economica e l’aumento dell’offerta d’azzardo” spiega Cristina Meneguzzi (in foto) dirigente Area dipendenze dell’azienda sanitaria (Asfo). I volumi di gioco sono passati dai 19 miliardi del 2000 ai 111 del 2022. Si stima che i giocatori a rischio di dipendenza sia passata dallo 0,5% al 2,2% nella popolazione tra i 15 e i 74 anni. Andando poi a prendere in esame il solo gioco fisico – non per forza patologico – si scopre si tratta di una macchina che nei primi 10 mesi del 2022 ha mosso nel solo Fvg 926,11 milioni di euro (la raccolta nel 2019 era stata di 1368,19, scesa a 721,61 milioni nel 2020 e poi drammaticamente risalita nel 2022).In provincia di Pordenone la raccolta del gioco fisico in tutte le sue forme nel 2022 è stata di 261,46 milioni di euro. Senza contare il fatto che nel conteggio annuale manca il mese di dicembre in cui tradizionalmente aumenta il gioco. La sola raccolta derivante dalle macchinette nel 2022 (dati al 31 ottobre) è stata di 81,81 milioni di euro, giocati nei 1235 apparecchi posizionati in 274 punti gioco (si tratta delle macchinette posizionate in bar, tabacchi, ossia attività commerciali che non si sostengono su questa sola attività diversamente ad esempio dalle sale scommesse). In regione sono 1149 gli esercizi di questo tipo che globalmente hanno 5477 apparecchi, mentre le sale Vlt sono 81 per un totale di 1021 apparecchi. È a questi esercenti che si rivolge il progetto L’innovazione del Business Model. Dalle slot machine all’offerta di nuovi servizi messo in campo dalla Direzione centrale salute della Regione Fvg assieme all’Università di Udine che ha avuto il suo primo appuntamento a Pordenone lo scorso 12 dicembre, in collaborazione con il Comune. Si promuovono incentivi per favorire la transizione da parte dei bar e tabacchi nel dismettere le macchinette per rinnovare la propria azienda introducendo nuove attività. I progetti degli esercenti e commercianti vengono declinati in una proposta concreta grazie all’intervento di un business angel (un tutor economico) per redigere anche un business plan, con cui poi fare domanda di contributo alla Regione.”Siamo partiti da Pordenone per raggiungere quei 274 esercenti del territorio, di solito sono medio-piccoli, possiedono 3 massimo 4 macchinette. Vogliamo provare a sensibilizzarli nel riconvertire la loro attività di gioco in altre comunque remunerative. Vogliamo dare una spinta alle possibili riconversioni, in linea anche con quanto previsto dal Pnrr che favorisce chi investe sulla digitalizzazione (ad esempio sostituendo la macchinetta con una serie di servizi digitali) così come su altre forme di sostegno (c’è chi ha convertito la sala gioco in deposito per biciclette) a favore di coloro che fanno una scelta importante anche per la salute pubblica” spiega Cristina Meneguzzi, referente per il progetto.Scopo del progetto infatti “è tutelare le persone per ridurre quanto più possibile lo sviluppo del Disturbo del Gioco d’Azzardo patologico. Sappiamo che le macchinette sono solo una parte, ma ormai sappiamo che più c’è densità dell’offerta e più aumentano i giocatori patologici. Ci sono poi forme di gioco come il Gratta e Vinci che ha una sua fascia di popolazione particolarmente a rischio. Infine ricordiamo che la ludopatia crea la dipendenza con più alto rischio suicidiario” conclude Meneguzzi.Valentina Silvestrini