Diocesi
Il Vescovo Pellegrini ha incontrato politici e amministratori
Tratteggiate tre vie privilegiate di lavoro: formazione politica, maggiore integrazione e attivazione di sinergie
In un clima disteso e semplice, dopo la forzata pausa causa pandemia, il vescovo Pellegrini ha nuovamente incontrato gli Amministratori locali e le diverse Autorità civili e militari. L’occasione è porgere a tutti gli auguri di buone feste e di un santo Natale, ma già dalla lettera d’invito si è colto le tante preoccupazioni che albergano il cuore del presule. Riprendendo alcuni passi dell’Instrumentum laboris, frutto della fase di ascolto, la lettera presentava queste preoccupazioni, che sono state ulteriormente commentate dal vicario per la continuità del cammino sinodale mons. Orioldo Marson: – A. Formazione politica delle nuove generazioni, intesa anche come vocazione sociale;- B. La presenza di molti stranieri e la conseguente individuazione di strade di integrazione e solidarietà;- C. L’attivazione di sinergie, di collaborazioni dentro un fattivo e rispettoso dialogo tra le tante realtà presenti nel nostro territorio a favore del bene comune.I numerosi presenti hanno interagito alle tre provocazioni della lettera-invito intervenendo ed esponendo alcune personali riflessioni. Innanzitutto la necessità, tra le varie parti politiche e le diverse appartenenze, di recuperare e accompagnare un confronto leale e trasparente proteso alla realizzazione del bene comune perché sempre più si sta comprendendo che le contrapposizioni muscolari, alle quali da troppo tempo siamo costretti, hanno solo un effetto: allontanare la gente comune dalla politica, dal buon governo, dall’assunzione di responsabilità. Questo processo riguarda in particolare i giovani. Si sente quindi l’urgenza di avviare una scuola socio-politica, senza etichette, al fine di formare e coinvolgere le nuove generazioni. Tutti i presenti hanno dato la loro disponibilità a creare un tavolo di lavoro per concretizzare in tempi accettabili questa proposta e sollecitazione del vescovo. Non potevano mancare alcune reazioni in merito alla presenza di immigrati nelle nostre terre. È stato particolarmente significativo l’intervento del Prefetto, che ha rimarcato come la nostra gente, le diverse realtà amministrative, la Diocesi si siano prodigate ad accogliere in varie ondate migratorie e diverse tipologie un numero considerevole di persone. Le modalità, la disponibilità e l’efficienza organizzativa sono state notevoli, oltre ogni aspettativa e media nazionale.Il vescovo, nel suo intervento conclusivo, non ha solo accolto le varie proposte, ma ha sottolineato ulteriormente come per la politica e ogni altra realtà preposta al bene comune nel realizzarlo vivono la forma più alta di carità. Nessuno può sottrarsi alle proprie responsabilità, ognuno per la sua parte e secondo le proprie appartenenze. Un momento non solo celebrativo ma di confronto foriero di ulteriori e necessari confronti e scelte operative condivisi. Diac. G M Dalla TorreDelegato episcopale per la Cultura