Cultura e Spettacoli
Prima mondiale della nuova partitura di Gervasoni dedicata a Pasolini
"In nomine PPP" è l'inedita scrittura del compositore contemporaneo Stefano Gervasoni che giovedì verrà proposta in anteprima al Teatro Verdi. Oggi, martedì 15 novembre, alle 18.30 una lezione di Roberto Calabretto su Pasolini e la musica
L’omaggio che il Teatro Verdi di Pordenone dedica a Pier Paolo Pasolini, nel centenario della sua nascita, si tinge delle note, delle voci e delle visioni dell’originale e inedita composizione firmata da Stefano Gervasoni, “In nomine PPP”, programmato in prima mondiale, giovedì 17 novembre (ore 20.30) al Teatro pordenonese, punta di diamante della programmazione musicale 2022 firmata dal consulente artistico del Teatro Verdi di Pordenone Maurizio Baglini.
Questa originale e inedita Cantata – tra di elementi di musica elettronica, voci, contributi multimediali e proiezioni video – è stata scritta dal celebre compositore bergamasco per 8 voci e 16 musicisti su testi di Pier Paolo Pasolini, appositamente selezionati dal docente e musicologo Roberto Calabretto. Una composizione in aperto dialogo con la storia, in particolar modo con quanto ispirato dal compositore franco-fiammingo Josquin Desprez, che guarda al futuro attraverso il mezzo tecnologico, grazie al contributo video originale di Paolo Pachini. Qui la musica del più grande compositore del Quattrocento viene immersa nelle sonorità di Gervasoni, mentre la drammaturgia video unifica l’opera rileggendo la complessità del rapporto tra musica e immagine. Un’opera che segna la nascita di un nuovo pensiero musicale su quel crinale di confine tra barbarie e civiltà, al centro della visione pasoliniana.
La cantata di Gervasoni fa particolare riferimento al ruolo politico-culturale di Pasolini all’interno della società italiana e europea degli anni ‘60 e ’70. La drammaturgia si basa su una selezione di sue poesie e scritti che Gervasoni mette in musica ponendo l’accento sui contenuti e sui valori dell’opera letteraria e cinematografica di PPP, sottolineandone la profondità e l’impressionante attualità. Dalla contaminazione dei linguaggi – dove spicca appunto la drammaturgia del video originale di Pachini – emerge un’espressione coerente con lo sguardo crudo di Pasolini, il cui potere educativo mette a nudo le cose e le rende esemplari, tanto più oggi, in un mondo globalizzato, del cui intreccio di modernità e ancestralità il poeta era stato profeta.
Obiettivo di questo evento in prima mondiale – commissionato Phace & Wien Modern, in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia e Teatro Verdi Pordenone – è approfondire ulteriormente il pensiero musicale di Pasolini, che riconosce a musica e suoni, annidati nella parola o accostati ad altri codici, la capacità di oltrepassare i confini visibili del reale ed evocarne il mistero: il tutto alla ricerca di una autenticità il più possibile vicina alle nostre radici e alla terra abitata dagli uomini. Nell’opera anche un omaggio nell’omaggio, dedicato al poeta gradese, amico di Pasolini, Biagio Marin e al suo componimento El critoleo del corpo fracassao, scritto per la tragica morte del poeta friulano. Sul palco l’Ensemble vocale Company of Music, l’Ensemble strumentale Ensemble Phace, la direzione musicale è firmata da Nacho de Pazmentre la concertazione vocale è a cura di Johannes Hiemetsberger. L’allestimento prevede un grande schermo alle spalle dei 16 musicisti e degli 8 cantanti divisi in due cori: il video di Paolo Pachini unifica l’opera con immagini poetiche che si intrecciano a squarci di visioni contemporanee.
«In Nomine PPP è un progetto che lungamente desiderato di realizzare e che è stato reso possibile dall’incontro con Phace» – spiega il compositore Stefano Gervasoni – «è una video-cantata incentrato sul lavoro di Pasolini, soprattutto degli anni Sessanta, cinematografico e letterario, nel quale l’intellettuale e regista affrontava il tema dell’ancestralità, cioè della sopravvivenza nel mondo moderno e la perdita della ricerca di un’autenticità umana, fino al disincanto e alla disillusione degli anni Settanta». «Il libretto propone un viaggio nei frammenti di brani di Pasolini – prosegue Gervasoni – a partire da un testo in friulano della sua giovinezza, legato al mondo contadino, per poi attraversare gli anni e i luoghi e quindi tornare a un testo in friulano del suo ultimo periodo, dove tema centrale è quello della perdita e dell’ingiustizia sociale».
E
Ingresso gratuito, con prenotazione alla Biglietteria del Teatro.