Giada Rossi, un novembre d’oro: campionessa del mondo anche in singolo

Conquistati 2 titoli iridiati nel giro di pochi giorni nel tennis tavolo paralimpico

E’ un novembre d’oro per Giada Rossi. La fuoriclasse del pongismo paralimpico ha conquistato due medaglie d’oro e una d’argento ai campionati mondiali di tennistavolo paralimpico di Granada in Spagna. Dopo l’oro nel doppio con Brunelli e l’argento nel doppio misto con …., smaltito il rammarico per aver dovuto disputare due finali iridate a un’ora dall’altra, la zoppolana ha intrapreso con rinnovato impegno il torneo del singolo classe 2. Il cammino di Rossi è risultato trionfale. Ai quarti di finale della rassegna iridata Giada si è sbarazzata con un netto 3-0 della francese Lafaye. In semifinale la lotta è stata accesa con la brasiliana Katia Oliveira, superata alla fine per 3-2. Da notare che con il medesimo punteggio l’azzurra si era arresa alla brasiliana ai mondiali di Lasko 2018. L’avversaria della finale era la sudcoreana Su Yeon Seo, la numero 2 del ranking proprio dopo Giada, di cui è l’avversaria più accreditata. Ebbene la ventottenne di Poincicco, sciorinando un ottimo gioco, ce l’ha fatta a prevalere per 3-1. Nella storia del tennistavolo italiano, contando anche normodotati, mai nessuno era riuscito a laurearsi campione del mondo. Per Giada Rossi, preparata dall’allenatrice coreana Empi Eunbit e diretta dal commissario tecnico Alessandro Arcigli, è la realizzazione di un fantastico triplete. Tanta soddisfazione rifà ampiamente Giada della sofferenza che ha preceduto la preparazione ai Giochi di Tokyo dove l’appuntamento con il metallo più prezioso le era sfuggito. Per ironia della sorte, poi, tante gioie iridate sono state compensate dalla sfortuna. Il viaggio di ritorno dalla Spagna è stato un incubo: lo sciopero della compagnia Vueling ha costretto la nazionale a trasferirsi da Malaga a Lisbona dove il maltempo ha impedito la partenza degli aerei. Solo alle 21 Giada ha potuto prendere il volo per Milano ma al suo arrivo, a causa di mezzora di ritardo, il noleggio auto prenotato per recarsi a Venezia aveva già chiuso. A quel punto Arcigli e la ragazza d’oro hanno optato per un viaggio in treno fino a Bologna dove Giada è stata raggiunta dai genitori (reduci da appena cinque ore di sonno) con i quali ha proseguito per Roma. Infatti il novembre aureo non si è concluso in Andalusia. Appena rientrata in Italia, infatti, Giada Rossi, scortata dai suoi genitori, ha presenziato alla cerimonia in cui le è stato assegnato il Collare d’Oro al merito sportivo, la massima onorificenza del Comitato olimpico nazionale italiano. “Sono molto contenta, mi sento al posto giusto nel momento giusto – ha dichiarato Rossi -. Non mi rendo ancora conto di ciò che ho combinato, d’altronde il risultato sul campo è frutto del lavoro. La cosa più bella è il percorso che mi ha portato a questi risultati. Non voglio sentirmi un supereroe anche se la vittoria ottenuta a Granada entra nella storia: i supereroi sono la cosa più distante dalla gente e io voglio rimanere in mezzo alla gente per condividere queste soddisfazioni”.