Diocesi
Il card. Filoni a Pordenone porta la sua esperienza da inviato in Iraq di papa Francesco
Sabato 8 ottobre gli è anche stato conferito il sigillo della città di Pordenone
Si è conclusa sabato 8 ottobre nel pomeriggio presso l’ex Convento di San Francesco in Pordenone la sedicesima edizione di “Ascoltare leggere crescere – Incontri con l’editoria religiosa”. L’ultimo incontro ha avuto per tema “Il Papa in Iraq – una strada di carità, amore e fratellanza nel medioriente”. Ospiti S.Em.za card. Fernando Filoni, Gran maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Prefetto Emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Gran Cancelliere Emerito della Pontificia Università Urbaniana. Grande conoscitore del’Iraq e del medioriente tutto, autore del libro “La Chiesa in Iraq”. Altro ospite illustre S. E. Rahman Farhan Al-Ameri Ambasciatore d’Iraq presso la Santa Sede, moderatore don Giuseppe Merola, officiale della Segreteria di Stato vaticana. Il vescovo Giuseppe Pellegrini, impossibilitato a trattenersi per l’intero convegno, ha portato i suoi saluti personali e quelli della chiesa di Concordia Pordenone. A seguire la consegna del Sigillo della città di Pordenone, da parte dell’assessore alla cultura Alberto Parigi. L’ambasciatore Rahman Farhan Al-Ameri ha ripercorso il viaggio di Papa Francesco in Iraq nel marzo 2021. Un viaggio che era stato tanto voluto da Papa Giovanni Paolo II, ma che la guerra aveva impedito. Il Papa arrivò come “Pellegrino di Pace”, di fraternità per pregare insieme, “solo così potremo lasciare alle generazioni future un mondo più umano”. Il card. Filoni fu in Iraq inviato dal papa che lo volle lì nel 2014 per portare conforto ai cristiani e non solo ma anche agli Yazidi di etnia curda perseguitati. Filoni fu a Mosul dove in 24 ore una violenza inaudita ha costretto a scappare in Kurdistan i cristiani uomini e donne, eliminati, vendute schiave le donne. Oggi l’Iraq è uno stato giovane che necessita e chiede di creare un’unità da una grande complessità, di vivere la diversità come ricchezza, una nuova armonia
M.L.G.A.