Cultura e Spettacoli
Maurizio Leigheb racconta i popoli sconosciuti e mondi perduti
Oggi a Pordenonelegge, alle 20.30 nell'Auditorium Vendramini, l'incontro con lo scrittore, etnologo e documentarista che sarà presentato da Stefano Bortolus. L'evento dà avvio alla 15ma edizione della rassegna di incontri Aladura
Dalle 400 tribù che comprendono il circa milione di Indios che vivono in Amazzonia alle popolazioni che abitano in Indonesia, come i Sarawak, raccoglitori dei nidi di rondine che per deliziare i palati “sofisticati” compiono uno dei mestieri più pericolosi al mondo. In un viaggio attorno al pianeta non può mancare l’Africa, il continente dove le persone sono sempre in cammino, in cui la costante erranza (in cerca di cibo o in fuga dalla siccità) rappresenta la provvisorietà del vivere; l’Africa che rappresenta il senso stesso del viaggio, inteso come rito di iniziazione in cui ci si priva della propria identità annullando l’egoismo dell’appartenenza. Sarà un’immersione nella ricchezza delle popolazioni del mondo, l’incontro con Maurizio Leigheb intervistato da Stefano Bortolus mercoledì 14 settembre alle 20.30 all’Auditorium Vendramini, evento inserito nel festival Pordenonelegge che apre la 15ma edizione della rassegna Aladura.
Leigheb presenterà gli ultimi suoi libri Mondi Perduti (in cui dà conto delle popolazioni in Africa, Indonesia, Nuova Guinea) e l’ultimo Amazzonia Segreta. I figli della foresta (frutto di una frequentazione degli Indios dell’Amazzonia durata più di trent’anni e 17 viaggi). Scrittore, etnologo, documentarista, fotografo e pittore, è considerato uno dei maggiori viaggiatori italiani di professione. In cinquant’anni di attività ha visitato oltre 100 Passi extra europei, realizzato più di un centinaio di documentari per la RAI e Canale 5.
Ha scritto una ventina di libri occupandosi di regioni della Terra e popolazioni meno conosciute. Leigheb racconterà diverse civiltà e culture, come spiega Stefano Bortolus: “Dagli aborigeni Punan che subiscono le conseguenze della deforestazione ai mentawaiani, l’ultima tra le popolazioni indonesiane ad essersi aperte all’occidente e ad aver meglio mantenuto la propria cultura. O ancora i Bagiao, considerati i nomadi del mare, la popolazione che diventa esempio di adattamento all’ambiente marino”.
Stefano Bortolus giovedì 15 alle 21 al Vendramini sarà protagonista anche di una conversazione di tutt’altro tenore dal titolo “L’enigma della successione” con Alfonso Celotto, docente di diritto comparato e già capo di gabinetto e capo ufficio legislativo di diversi Ministri.