Domenica 7 agosto, commento di don Renato De Zan

Il tema fondamentale su cui ruota tutto il vangelo è presente in questa frase: “Tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo”. Questa verità è indirizzata sia ai fedeli laici sia ai responsabili della comunità.

07.08.2022     19° TO-C

 

Lc 12,32-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 32 Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. 33 Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. 34 Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. 35 Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; 36 siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. 37 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! 39 Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40 Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».  41 Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42 Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44 Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. 47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

 

Tenetevi pronti

 

Tematica liturgica

 

1. Nei capitoli che Luca dedica al cammino di Gesù verso Gerusalemme (Lc 9,51-19,27), vengono raccolti molti interventi di Gesù. Luca non è interessato a presentare una cronologia e nemmeno una collocazione geografica di tali insegnamenti, ma è interessato a presentare la predicazione di Gesù per categorie. C’è la predicazione alle folle e l’ammaestramento ai suoi discepoli. Alcuni brani contengono questo e quello insieme, come in Lc 12,32-48 (vangelo di oggi).

 

2. La predicazione alle folle (Lc 12,32-40) è scandita in due momenti. La prima parte (Lc 12,32-34) è caratterizzata da due imperativi (Non temere – Vendete) che invitano i fedeli ad aver fiducia, anche se minoranza, e a non legare la propria speranza a ciò che si possiede. La seconda parte (Lc 12,35-40), racchiusa da un invito a stare pronti (più chiaro in italiano che in greco), Gesù invita all’attesa vigilante del ritorno del Figlio dell’uomo (morte individuale e fine del mondo).

 

3. La domanda di Pietro (Lc 12,41) serve all’evangelista per separare le due parti, quella dedicata alla folla (ai fedeli) e quella dedicata ai Dodici (i vescovi). Nella seconda parte del vangelo odierno ci sono le esortazioni ai Dodici (i vescovi). Il vocabolario è eloquente: si tratta dell’amministratore messo a capo della servitù (v. 42), di colui al quale “fu affidato” molto.

 

4. Sappiamo che nella chiesa nascente c’erano dei problemi. Non tutti i responsabili della comunità si comportavano secondo i criteri dati da Gesù. Alcuni furono richiamati da San Pietro con parole che riecheggiano quelle del Maestro: “Pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse,  ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce. ” (1Pt 5,2-4).

 

Dimensione letteraria

 

1. La formula evangelica del Lezionario è composta da due brani esegeticamente diversi. Lc 12,32-34 costituisce la conclusione del brano precedente sul tema della sobrietà (Lc 12,22-32). Il testo di Lc 12,35-48 costituisce un insegnamento sia per la folla sia per i Dodici sul ritorno del Maestro (morte e fine del mondo). L’incipit liturgico dice: “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli”.

 

2. Il testo della formula evangelica, così come si trova nel Lezionario, è suddiviso in due parti dall’intervento di Pietro (Lc 12,41). La prima parte (Lc 12,32-40) è rivolta alla folla, che nell’intenzione dell’evangelista coinvolge i fedeli della sua comunità. La seconda parte (Lc 12,42-48), invece, è diretta ai Dodici, che nell’intenzione dell’evangelista coinvolge i responsabili della comunità.

 

Riflessione biblico-liturgica

 

1. Il tema fondamentale su cui ruota tutto il vangelo è presente in questa frase: “Tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo”. Questa verità è indirizzata sia ai fedeli laici sia ai responsabili della comunità.

 

2. Ogni giorno che separa la profezia di Gesù dalla sua attuazione è per il cristiano un dono di Dio perché può prepararsi meglio all’incontro finale (cfr 2 Pt 3,14-15: “Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia. La magnanimità del Signore nostro consideratela come salvezza…”).