Attualità
Crisi idrica e siccità: stato di severità alta
"In assenza di nuove precipitazioni si può prevedere che le colture di mais e soia, le più diffuse tra i seminativi in regione, andranno incontro a notevoli stress idrici che potranno comportare forti riduzioni delle rese. I danni, già in parte evidenti, potranno essere quantificati solo al momento del raccolto". Lo ha detto l'assessore regionale competente Stefano Zannier
“In assenza di nuove precipitazioni si può prevedere che le colture di mais e soia, le più diffuse tra i seminativi in regione, andranno incontro a notevoli stress idrici che potranno comportare forti riduzioni delle rese. I danni, già in parte evidenti, potranno essere quantificati solo al momento del raccolto”.
Lo ha spiegato questa mattina l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, Stefano Zannier, che in Consiglio regionale, con un’informativa urgente, mercoledì 13 luglio ha illustrato l’attuale situazione in Friuli Venezia Giulia sul fronte della carenza idrica, insieme all’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro.
“Il perdurare dell’attuale situazione meteoclimatica sta fortemente condizionando la stagione irrigua, con elevate criticità per il comparto agricolo, anche per effetto dell’abbassamento delle falde freatiche, e dell’aggravarsi della fase di magra di tutti i corsi d’acqua che alimentano i sistemi irrigui della regione che non consentono le dotazioni irrigue assentite – ha spiegato Zannier -. Le attuali condizioni di criticità sono tali da non consentire di soddisfare le esigenze irrigue per la fase colturale del periodo”.
“Il Consorzio di bonifica Pianura Friulana ritiene che ci sia l’alta probabilità di non poter assicurare l’irrigazione in diverse zone del comprensorio – ha poi detto Zannier -. In questa situazione, infatti, se si volesse continuare a mantenere l’esercizio irriguo sulla totalità delle superfici dove si registrano forti criticità, l’irrigazione non sarebbe sufficiente a garantire il raccolto con conseguenti danni per tutte le aziende interessate. Senza nuove precipitazioni, il Consorzio dovrà provvedere da subito a non assicurare il servizio per la coltivazione della soia-secondo raccolto. L’irrigazione della soia-primo raccolto potrà essere ancora mantenuta per alcuni giorni e quindi interrotta se le condizioni impiantistiche lo richiederanno”.
Il 22 giugno l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici istituito nell’ambito nel Distretto idrografico delle Alpi Orientali ha dichiarato il livello di “severità alta”, in particolare su Friuli Venezia Giulia e Veneto. Nella seduta di ieri, 12 luglio, lo stesso Osservatorio ha confermato il medesimo livello di severità. Tutte le misure preventive sono state prese ma prevale uno stato critico ragionevolmente non contrastabile con gli strumenti ordinari già previsti dalle norme nazionali e locali e dai vigenti atti di pianificazione; la risorsa idrica non risulta sufficiente a evitare danni al sistema, gravi e prolungati.
“La quota delle falde freatiche sotterranee in giugno ha superato il minimo storico assoluto, raggiunto nel novembre 2003, e sta continuando a scendere – ha spiegato poi Scoccimarro -; con tutta probabilità non ci sarà un’inversione di tendenza prima dell’autunno-inverno. Questo fa sì che in alcuni casi il livello di falda si trovi a un livello inferiore a quello in cui sono posizionati i filtri dei pozzi o comunque il livello di falda si trovi al di fuori del range di funzionamento delle pompe installate. È il caso ad esempio di alcuni pozzi a uso irriguo del Consorzio di bonifica Pianura Friulana. Le portate dei corsi d’acqua rimangono in una situazione di magra severa”.
Il fiume Tagliamento ha una portata di poco inferiore ai 25 mc/s, sufficiente comunque a garantire quasi completamente il prelievo del Consorzio di bonifica Pianura Friulana; la portata del Tagliamento è sostenuta grazie anche ai rilasci integrativi operati da A2A dalla diga dell’Ambiesta. Non si esclude nelle prossime settimane la necessità di dover attingere alla riserva contenuta nel lago di Sauris.
La portata del fiume Torre, nonostante le deroghe al rilascio del deflusso minimo vitale concesse dal Decreto del Presidente 77/2022, non garantisce più la completa alimentazione delle rogge Cividina e di Udine. Per l’Isonzo perdura la situazione di rilasci anomali dalla diga di Salcano in Slovenia con ricadute molto serie sulle derivazioni in Italia.
“Il Consorzio irriguo della Venezia Giulia è messo in seria difficoltà da più di un mese per la gestione di questa situazione
anomala: ha dovuto mettere in asciutta importanti canali – ha detto Scoccimarro -. L’Ente tutela patrimonio ittico si è attivato per richiedere supporto di nuovi volontari, oltre ad aver già interessato la Protezione civile per il recupero della fauna ittica. Per intervenire su questa situazione sta per esser firmata una richiesta da parte del governatore Massimiliano Fedriga di convocazione urgente del Tavolo tecnico preliminare in preparazione di una prossima commissione mista italo-slovena per l’idroeconomia; l’obiettivo è ricondurre la gestione degli impianti sloveni ai dettami della direttiva comunitaria quadro 2000/60/Ce sulle acque”.