Portograro Campus: ogni euro investito ne rende sei

"L'investimento sull’università ha migliorato la qualità della vita e del capitale umano" è la conclusione del prof. Paolo Gubitta, docente all'Univ. di Padova, relativamente allo studio presentato dalla Fondazione Portogruaro Campus sulla valutazione dell’impatto economico del polo universitario di Portogruaro in occasione del 25° della presenza.

“L’investimento sull’università ha migliorato la qualità della vita e del capitale umano” è la conclusione del prof. Paolo Gubitta, docente di organizzazione aziendale alla facoltà di Economia di Padova, relativamente allo studio presentato dalla Fondazione Portogruaro Campus sulla valutazione dell’impatto economico del polo universitario di Portogruaro.Uno studio presentato dal gruppo di lavoro di EconomIt mercoledì 11 maggio nella biblioteca antica del Collegio Marconi. L’indagine si riferisce all’anno accademico 2018-19 ed è stata condotta con lo scopo di offrire agli stakeholders uno strumento per valutare i benefici che porta la presenza dei corsi universitari a Portogruaro e, attraverso una più puntuale conoscenza dei risvolti economici, fare un’operazione di trasparenza e di stimolo a migliorare.Questa è stata la linea rimarcata negli interventi dei vertici della Portogruaro Campus, dal presidente Zanon al dott. Forliti, dal rettore del Marconi mons. Orioldo Marson e dal sindaco di Portogruaro Favero, come rappresentanti dei due enti fondatori, 25 anni fa, della Campus e del relativo Polo Universitario, localizzato presso il Collegio Marconi.Sono attivi un corso di laurea triennale in Scienze dell’Educazione dell’Università di Trieste, che da quest’anno ha avviato anche il corso magistrale in Coordinamento e gestione dei servizi educativi. Fin dagli inizi è attivo il corso di laurea triennale in infermieristica dell’Università di Padova, gestito in autonomia dall’Ulss 4, corso da cui sono usciti il 60 % degli infermieri che lavorano nella nostra Ulss, come ha evidenziato il dottor Filippi, nel suo intervento, auspicando un allargamento del corso.Oltre a questi negli anni il Polo universitario ha ospitato una ricca offerta formativa di corsi post laurea e professionali in collaborazione, oltre che con Trieste e Padova, con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con Polins e con realtà private del territorio.Sono oltre mille gli studenti iscritti (la media degli ultimi tre anni è 1016): il 26% della provincia di Venezia, il 21% Treviso, il 18% Pordenone, il 16% Udine, l’11 % Trieste.Portogruaro si conferma baricentrica rispetto ad un territorio a scavalco tra due regioni e quattro province. Indagando le motivazioni della scelta di studiare in riva al Lemene, è emerso che mentre le ragioni di prossimità geografica inizialmente erano preponderanti, attualmente è l’offerta didattica che acquista sempre più peso.Sul piano economico la Fondazione si sorregge sui contributi derivati dalla convenzione con l’Università di Trieste, dal Comune di Portogruaro e dalla Regione Veneto, da privati (soprattutto istituti bancari e fondazioni), nonchè dai ricavi derivanti dai servizi offerti, vendite e prestazioni che includono la mensa studentesca e l’utilizzo dei locali. Il risultato economico registrato negli ultimi tre anni è positivo ed in continua crescita.Tutto ciò ha portato degli indubbi benefici all’economia locale nel suo complesso. Che può essere riassunto con un dato: 1 a 6, un beneficio di 6 euro per ogni euro investito; stima degli effetti diretti, indiretti e indotti sull’economia locale, considerati in un orizzonte di breve periodo.Mentre gli effetti a medio e lungo termine consistono nel miglioramento del capitale umano, stimando l’”education premium”, e della qualità della vita.Ada Toffolon