Il 14 maggio a Cordenons: Quelle cattive ragazze

“Quelle Cattive Ragazze” è uno spettacolo in cui si raccontano alcune figure femminili che hanno contribuito a rendere più libere le ragazze in tutto il mondo. Storie bellissime ma anche di sofferenza, che meritano di essere ricordate ogni giorno. Appuntamento alle 20.45 all'Aldo Moro

Va in scena sabato 14 maggio alle 20.45 nell’auditorium Aldo Moro di Cordenons lo spettacolo QUELLE CATTIVE RAGAZZE, prodotto e organizzato dall’Associazione Midway Chorus.

La serata ha il patrocinio del Comune di Cordenons ed è a sostegno delle Associazioni Voce Donna e In Prima Persona. Con la partecipazione di: Midway Chorus (direttrice del coro e direttrice artistica Laura Zanin), Midway Band, Gli Archi di Zinaida Ensamble, Ballet School di Pordenone. Lo spettacolo verrà trasmesso anche in streaming sul canale YouTube del Midway Chorus.

 

Lo spettacolo.

“Quelle Cattive Ragazze” è uno spettacolo in cui si raccontano alcune figure femminili che hanno contribuito a rendere più libere le ragazze in tutto il mondo. Storie bellissime ma anche di sofferenza, che meritano di essere ricordate ogni giorno.

Sono donne famose, più o meno celebrate, e donne quasi sconosciute, che hanno combattuto contro le discriminazioni sociali, razziali, contro la segregazione, la violenza, contro i pregiudizi, contro una società immobilizzata e fossilizzata nel pensiero e nel comportamento, contro un maschilismo atavico, contro ipocrisia e indottrinamento, sono, come suggerisce Shakespeare, “i libri, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo”.

Furono scienziate, attiviste, innovatrici, scrittrici e anche madri, figlie, sorelle e spose. Donne di epoche diverse, di diversi ambiti e condizioni che sfidarono il destino e le convenzioni con coraggio e grazie alla loro tenacia aprirono strade, segnarono nuove svolte e fecero avanzare il mondo.

Sono donne che hanno messo in gioco tutto, qualcuna ha perso anche la vita. Alcune hanno dovuto desistere contro poteri troppo forti, ma quelle che sono riuscite a persistere e che hanno infranto le barriere, sono quelle cattive ragazze alle quali noi oggi dobbiamo rivolgerci con gratitudine, perché è grazie alle loro battaglie, alla loro forza, che noi donne oggi abbiamo acquisito quei diritti che sono alla base del vivere civile, e questo dobbiamo ricordarcelo sempre. Quello che abbiamo oggi che ci pare normale, scontato, a volte anche poco considerato, è frutto di grandi sacrifici.

Nello spettacolo ci si è focalizzati su alcune delle tantissime figure femminili che hanno impresso la loro impronta sul mondo e sulla storia, soprattutto per la loro capacità di imporsi in un mondo dominato dagli uomini e di aprire la strada alle donne che sarebbero giunte successivamente.

Le donne di oggi devono molto a loro, sono un esempio e una forza per continuare a combattere le differenze, le discriminazioni, le violenze, perché gli anni sono passati, molti risultati si sono ottenuti, ma ancora sono da abbattere tanti muri.

Femminismo non è il contrario di maschilismo, non vuol dire “prendere il posto degli uomini” e non è una lotta esclusiva delle donne, ma di tutti.

L’umanità è fatta di uomini e donne con gli stessi diritti e gli stessi doveri, nessuno è migliore, superiore o inferiore all’altro.

Oggi, anche se le norme, nella maggior parte dei paesi occidentali, hanno sollevato le donne dalla condizione di cittadine di “serie b”, i numeri parlano chiaro e dicono altro. I luoghi del potere, politico ed economico, non riflettono la percentuale di donne presenti sul pianeta e i dati sulla violenza ci raccontano un’altra realtà.

E allora ben vengano le donne che parlano di donne, c’è un vuoto millenario da colmare, c’è una storia da raccontare e c’è un futuro da completare.