Pordenone
25 aprile: la Croce Rossa distribuisce il bocciolo rosso a Pordenone: i fondi pro profughi ucraina
I bocoli distribuiti dalle infermiere volontarie della CRI pordenonese
La tradizione vuole che nel giorno di San Marco (patrono delle città di Pordenone e Venezia) ogni veneziano doni alla propria fidanzata, moglie, madre o figlia, un bocciolo di rosa, questa gentile tradizione da sempre interpretata dalla CRI locale per unire un gesto di tenerezza alle attività sul campo.
La leggenda vuole che: Vulcana, figlia di un Doge, innamorata di Tancredi, un lavorante assai valoroso. Ma il Doge non avrebbe permesso l’unione tra i due, perciò Vulcana disse a Tancredi di andare a combattere contro i Mori con l’esercito di Carlo Magno e di coprirsi di gloria: allora il padre non si sarebbe più opposto al loro amore.
Ma un giorno arrivarono a Venezia alcuni cavalieri Franchi guidati dal famoso Orlando; cercarono di Vulcana e le annunciarono la morte del prode amato. Era caduto sanguinante sopra un rosaio, ma prima di morire aveva colto un fiore e aveva pregato Orlando di volerlo portare alla sua amata. La fanciulla prese la rosa tinta ancora del sangue del suo Tancredi, non versò lagrima e restò chiusa nel suo dolore. Il giorno dopo, ch’era la festa di San Marco, fu trovata morta con l’insanguinato fiore sul cuore.
Da qui il bocciolo di rosa simbolo dell’amore che sta per aprirsi alla vita e al sole, viene offerto alle fidanzate nel giorno di San Marco, patrono della città di Venezia e di Pordenone.
Per il settimo anno CRI Pordenone rinnova la tradizione -. Il 25 aprile, sempre a Pordenone, nella piazzetta di fronte al Duomo le Infermiere Volontarie distribuiranno i boccioli di rose rosse, come segno di gentilezza e per supportare gli aiuti di Croce Rossa Italiana – Comitato di Pordenone a favore delle persone in fuga dall’Ucraina.