Pordenone
Pordenone: la Polstrada ha presentato i dati di un anno di attività
Controllo del territorio: sono state impiegate in totale 1939 pattuglie, delle quali 1463 per la vigilanza della tratta autostradale A/28 di competenza e 476 espletate sulla viabilità ordinaria - percorrendo circa 380.000 chilometri - che hanno permesso di elevare complessivamente 6763 contravvenzioni al Codice della Strada, delle quali 2455 in ambito autostradale e 4308 lungo le altre arterie di competenza ordinaria.
Nella mattina del 25 marzo, negli Uffici della Sezione Polizia Stradale di Pordenone si è svolta una conferenza stampa nel corso della quale il Dirigente del Compartimento della Polizia Stradale Friuli Venezia Giulia di Trieste, dott. Paolo DI DOMENICO unitamente al Dirigente della Sezione Polizia Stradale di Pordenone, dott. Guglielmo BAVARESCO, l’attività svolta dalla Sezione Polizia Stradale di Pordenone nel corso dell’anno 2021.
Attività di controllo del territorio: sono state impiegate in totale 1939 pattuglie, delle quali 1463 per la vigilanza della tratta autostradale A/28 di competenza e 476 espletate sulla viabilità ordinaria – percorrendo circa 380.000 chilometri – che hanno permesso di elevare complessivamente 6763 contravvenzioni al Codice della Strada, delle quali 2455 in ambito autostradale e 4308 lungo le altre arterie di competenza ordinaria. I punti decurtati sono stati 13503. Complessivamente, il personale del Reparto ha ritirato 104 patenti di guida e 248 carte di circolazione, procedendo a 137 fermi e a 84 sequestri di veicoli. Le violazioni accertate per eccesso di velocità sono state 1352. Inoltre, sono proseguiti i controlli nel settore del trasporto professionale, nell’ambito del quale sono stati effettuati nr. 332 servizi specifici di controllo all’attività di trasporto merci e impiegate 182 pattuglie, unitamente ai dipendenti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, contestando complessivamente 903 violazioni a carico di conducenti professionali, di cui 67 a carico di conducenti di veicoli extracomunitari. In tale ambito, inoltre, grazie all’impiego di particolari software in dotazione, è stato possibile incidere notevolmente sulle violazioni inerenti ai tempi di guida e di riposo dei conducenti professionali, permettendo di accertare 159 violazioni.
Fenomeno infortunistico: il fenomeno infortunistico rilevato ha registrato un aumento rispetto al 2020; in particolare, a fronte di un incremento della incidentalità complessiva del 14,76% (272 incidenti contro i 237 del 2020) gli incidenti mortali (4) e le vittime (4) sono rimasti invariati mentre gli incidenti con lesioni (116) e persone ferite (154) aumentano del 24,73% e del 12,40%.
Polizia giudiziaria: particolarmente efficacie è stata l’attività di polizia giudiziaria, mediante la quale sono stati effettuati 47 servizi di controllo in ambito autostradale e nella rete viaria di competenza, volti alla prevenzione ed alla repressione di fenomeni delittuosi. Gli agenti hanno controllato 39 esercizi pubblici tra autofficine, officine meccaniche, concessionarie auto, carrozzerie, autodemolitori e rivenditori di pezzi di ricambio, accertando 9 violazioni amministrative. Inoltre, ha denunciato 61 persone per illeciti riguardanti l’ambito fiscale, ambientale, immigrazione clandestina e reati connessi alla violazione del Codice della Strada (dei quali 40 per guida in stato di ebbrezza alcolica). Grazie alla stretta sinergia instaurata con la Motorizzazione Civile di Pordenone, nell’ambito delle prove volte al conseguimento della patente di guida, attraverso l’attività investigativa, si è proceduto all’arresto di 6 persone di nazionalità straniera e provenienti da territori di altre province, anche molto distanti dal pordenonese, per il reato di truffa in quanto utilizzavano una mascherina dotata di telecamera nascosta per superare l’esame teorico.
Anche sul fronte della comunicazione, la Polizia Stradale non ha risparmiato energie per raggiungere l’obiettivo ambizioso di accrescere la consapevolezza che il rispetto delle regole è il primo strumento che ci consente di circolare sulle strade in tutta sicurezza. Questa esigenza è anticipata dalla Polizia Stradale poiché proposta già ai giovani delle Scuole Elementari. Questo sforzo di fonda sulla consapevolezza che i comportamenti virtuosi vanno sposati in tenera età per poter poi produrre i frutti desiderati. ICARO, BICISCUOLA e GUIDA E BASTA sono solo alcune delle diverse campagne di educazione stradale tramite le quali la Polizia Stradale di Pordenone diffonde la cultura di una guida consapevole, soprattutto rivolgendosi ai giovani quali automobilisti del futuro. Grande impatto ha avuto l’iniziativa, di respiro regionale, denominata “UNITI PER LA SICUREZZA STRADALE – sapere è meglio che improvvisare”, che ha coinvolto tutti gli stakeholders e tutti i protagonisti della sicurezza stradale.
Una analisi più ampia è stata sviluppata dal dott. Paolo Di Domenico, Dirigente il Compartimento Polizia Stradale del Friuli Venezia Giulia, il quale ha dichiarato: «tutti gli utenti della strada, dal pedone, al conducente del monopattino, fino ad arrivare all’autotrasportatore, devono essere consapevoli che solo con condotte corrette si può salvaguardare la vita propria e degli altri. Cerchiamo di innalzare la cultura della sicurezza: l’obiettivo di queste lodevoli iniziative è aumentare la consapevolezza dei rischi legati all’incidentalità stradale, promuovendo stili di guida corretti e puntando a far riflettere su quanto possa esser pericoloso sottovalutare alcune azioni mentre si è alla guida, azioni che possono avere esiti fatali ed essere causa di gravi incidenti. Siamo soddisfatti dei dati raggiunti in Provincia di Pordenone, pur se già proiettati a fare meglio. L’obiettivo da raggiungere è quello di dimezzare entro il 2030 il numero delle vittime della strada, per poi azzerarlo entro il 2050. Abbiamo poliziotti eccellenti, donne e uomini che ogni giorno non si risparmiano nella missione di rendere più sicure le nostre strade e prestare aiuto a chi è in difficoltà, proprio come è accaduto a Marino Terrezza e a Maurizio Tuscano, nostri colleghi tragicamente scomparsi mentre vigilavano le nostre strade. Per vincere bisogna essere consapevoli che i controlli non bastano. Ognuno deve fare la propria parte, perché la strada è di tutti».
Mauro Dorigo