L'Editoriale
Un numero insolito, speciale e monografico
Cento anni esatti sono passati dal primo numero de Il Popolo nato l'8 gennaio 1922
Carissimi lettoriquello che avete in mano è un numero de Il Popolo insolito e speciale.Insolito perché diverso per impaginazione e per scaletta: non vi troverete la consueta progressione degli argomenti (attualità, diocesi, cultura, sport, lettere e auguri), né la cronaca dai paesi e città (Pordenone, Portogruaro, Veneto Orientale e Friuli Occidentale).La ragione sta nel secondo aggettivo usato: speciale. E’ infatti questo un numero molto speciale: segna, fissa e racconta i primi cento anni di vita e di cronaca de Il Popolo.Cento anni esatti sono passati da quel primo numero, datato 8 gennaio 1922, che abbiamo riprodotto in sovra copertina di questo monografico, datato proprio 8 gennaio 2022.Per una tappa così importante del nostro amato Il Popolo, abbiamo pensato di ricordare alcuni momenti fondamentali e importanti: la nascita in un’Italia con le ossa ancora rotte da Caporetto, ma coraggiosa e volenterosa di riprendere a vivere, lavorare, imparare e crescere – un’affinità e un auspicio con il nostro presente -. E poi le figure dei direttori (i penultimi due hanno portato un loro saluto), il ricordo di amministratori e redattori, il passaggio terribile attraverso la seconda guerra mondiale, l’avventura della ripresa che sbocciò nel boom economico prima e nella crescita culturale poi.Sottesa a tutto ciò l’attenzione, prima e costante, all’ortodossia attraverso la difesa dei valori più profondi di fede, famiglia, comunità, solidarietà, persona.Infine, come per il centenario di un familiare che ci sia caro, ci siamo stretti attorno a lui insieme ai collaboratori che hanno inviato auguri, auspici, ricordi, dando vita a pagine intense, personali e autentiche. Pagine preziose che rendono evidenti – oltre all’impegno settimanale della cronaca – l’affetto e la stima per Il Popolo. Sono arrivati in redazione racconti di episodi privati, ricordi del primo incontro o del primo articolo scritto, donati a tutti i lettori. Pagine belle e commoventi che testimoniano quanto sia amato Il Popolo.Lo citiamo per ultimo ma apre questo numero: ci consolida nell’impegno corale l’augurio specialissimo giunto dal nostro vescovo Giuseppe, arricchito dalla sua benedizione.Altro stiamo organizzando che non troverete in queste pagine: vi informeremo quando le nostre creative ed operose fantasie avranno una data fissata in calendario. Nel frattempo, il mio immenso grazie a tutti: solo insieme siamo Il Popolo.Simonetta Venturin, Direttrice