Pordenone
Mostra: fino al 2 febbraio nella cappella dell’ospedale
Dal Don Bosco una mostra di immagini sacre: "Apotoli trai poveri e gli ammalati. Eroici testimoni di fede nella sofferenza"
Gli esempi di apostolato e di eroica testimonianza di fede che le persone presentate in questa Mostra hanno dato nella loro vita, sono per noi oggi luce che, illuminando il percorso della nostra vita, ci invitano ad alzare lo sguardo verso Colui che, incarnandosi dell’umile capanna di Betlemme, è il sommo Apostolo ed Eroe rivelante il volto dell’Amore di Dio.
Di fronte a questi testimoni ogni uomo, ognuno di noi di fronte alle difficoltà e alle prove della vita, è invitato a dare un senso alla sua sofferenza, ad innalzare al Padre la sua preghiera, affinché gli dia forza e sollievo nella prova. Gesù crocifisso è l’icona, del dolore donato per amore, verso il quale dobbiamo sempre innalzare il nostro sguardo!
Questo è l’invito che ci viene rivolto dalla Mostra di immaginette sacre curata dal salesiano Silvano Gianduzzo e accolta da don Roberto Stefanon, cappellano dell’ospedale “Santa Maria degli Angeli” di Pordenone.
Due sono i temi proposti ai visitatori nei quattro pannelli esposti nella cappella dell’ospedale: “Apostoli tra i poveri e gli ammalati” e
“Eroici testimoni di fede nella sofferenza”
Ogni immagine è correlata da un breve profilo biografico, utile per comprendere meglio ciò che la persona ha vissuto o compiuto in favore dei bisognosi. Figure di varie età e condizione sociale, come Carlo Acutis, Chiara Luce Badano, Maria Valtorta, Serafina Gregoris… e altri, sono stati i grandi testimoni di fede vissuta nella sofferenza.
Giuseppe Moscati, Teresa di Calcutta, Camillo de Lellis, Raul Follereau, Bertilla Boscardin… e altri sono stati invece grandi apostoli tra gli ammalati.
In questo nostro tempo, segnato da incertezze e divisioni, queste figure danno a noi speranza che ciò che stiamo vivendo nella sofferenza non va perduto, se è vissuto e donato nel nome di Gesù Cristo.
Una Mostra davvero originale, “unica nel suo genere” che fa riflettere sul valore salvifico della sofferenza.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 02 febbraio 2022.
Clemente Patrizi