Sono state facilitate le uscite dalle residenza per godere di un caffè con un proprio caro

"Le betulle" di Cavasso Nuovo e "Carnera" di Sequals

Sappiamo che nelle Case di Riposo è stato necessario istituire barriere molto forti per evitare l’ingresso del coronavirus. Sono stati tempi molto difficili e faticosi, affrontati nelle varie realtà con modalità affini, anche se rispondenti alla peculiarità delle varie situazioni. E ora si stanno gradualmente recuperando i vari aspetti appartenenti alla normalità.Per la zona Pedemontana, ci offre un quadro della situazione post emergenza conseguente alla pandemia la dott.ssa Antonella Maurizio, responsabile dei Servizi socio-assistenziali delle ASP “Le Betulle” di Cavasso Nuovo e “Carnera” di Sequals che contano una novantina di ospiti. Dopo il lungo periodo in cui i contatti tra gli anziani ospiti e le loro famiglie erano stati attuati solo tramite i tablet o i cellulari abilitati alle videochiamate, dal mese di marzo di quest’anno sono riprese le visite in presenza, secondo le disposizioni emanate dagli Organi preposti.Da marzo in poi, infatti, le modalità degli incontri con i familiari hanno subito alcune variazioni al fine di assicurare a ogni situazione il massimo di sensibilità e attenzione, sia pure nel rispetto delle regole comuni (mascherina, distanziamento, igiene…).  Sono stati anche consentiti percorsi individualizzati per gli anziani particolarmente in difficoltà dal punto di vista della salute, andando talvolta in deroga sui tempi e sulle modalità degli accessi, sia pure nel rispetto dei sistemi di protezione, per consentire il contatto con i familiari, la terapia più efficace.La bella stagione ha offerto ulteriori chances con la possibilità di incontri all’aperto e quindi con minori limitazioni. In entrambe le strutture sono state organizzate nel periodo estivo alcune feste, aperte ai familiari dotati di green pass, per “celebrare” un tempo nuovo, con relazioni ritrovate e un po’ di allegria condivisa.In seguito all’ordinanza ministeriale dell’otto maggio, sono state pure facilitate le uscite dalla residenza per un caffè con un proprio caro, un pranzo in famiglia, una passeggiata…) e sono pure rientrati i volontari. E sono riprese a inizio estate anche le celebrazioni della santa Messa in presenza, dopo un periodo in cui si era sperimentata la modalità in video tramite facebook.Le comunità residenziali si sono dovute riorganizzare sotto tutti i punti di vista e con spirito “resiliente” hanno saputo superare le difficoltà dell’isolamento scoprendo al loro interno energie nuove. Gli anziani più autonomi si sono sentiti coinvolti per dare supporto a coloro che erano maggiormente in difficoltà e per tenere compagnia a chi soffriva maggiormente la solitudine.In un certo senso anche la tecnologia è risultata una risorsa importante: l’uso dei dispositivi con accesso a internet e abilitati alle videochiamate sono rimasti, anche dopo la riapertura, un valido strumento per recuperare relazioni con persone lontane, per sperimentare nuove forme di attività spesso personalizzate, quali i video mirati per persone allettate che non possono muoversi.