Attualità
Se l’Europa (una parte) alza i muri contro i migranti
La preoccupazione del card. Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), per la lettera dei ministri dell’Interno di 12 Paesi membri dell’Ue per chiedere alla Commissione europea di finanziare la costruzione di muri ai confini esterni dell’Unione europea per bloccare l’ingresso di migranti.
C, commenta al Sir la lettera dei ministri dell’Interno di 12 Paesi membri dell’Ue per chiedere alla Commissione europea di finanziare la costruzione di muri ai confini esterni dell’Unione europea per bloccare l’ingresso di migranti. “Crediamo che essere europei significhi anche mettere in pratica la solidarietà. Come ha affermato Papa Francesco nel suo messaggio del 2020 sull’Europa, ‘sogno un’Europa solidale e generosa. Un luogo accogliente ed ospitale, in cui la carità – che è somma virtù cristiana – vinca ogni forma di indifferenza e di egoismo’. Come vescovi dell’Unione europea, sosteniamo i crescenti sforzi di reinsediamento da parte degli Stati membri dell’Ue, della società civile e degli attori della Chiesa, e di creazione di percorsi legali e sicuri per i migranti, in modo da evitare che cadano nelle mani di reti criminali di contrabbandieri e trafficanti”. “Nel contesto dei negoziati in corso sulla Proposta di Patto Ue su Immigrazione e asilo, invitiamo l’Unione europea e i suoi Stati membri ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i richiedenti asilo, sostenendo una percezione e una narrazione positive dei migranti e delle loro famiglie”. La lettera datata 7 ottobre e citata da Eu Observer, è stata inviata al vice presidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, ed alla commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, ed è firmata dai ministri di Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia. I ministri scrivono: “Le barriere fisiche sembrano essere un’efficace misura di protezione che serve gli interessi dell’intera Ue, non solo dei Paesi membri di primo arrivo. Questa misura legittima dovrebbe essere finanziata in modo aggiuntivo ed adeguato attraverso il bilancio Ue come questione urgente”.