Attualità
In arrivo il nuovo virus influenzale, opportuno vaccinarsi
Lo scorso anno le precauzioni anticovid hanno più che dimezzato i contagi stagionali
L’autunno è ormai alle porte. Da qualche giorno un vento impetuoso e infido soffia da sud-ovest, un libeccio carico di nuvole minacciose che dispensa notti insonni, per via di quell’incessante caciara sul tetto, associata alla monotona litania della pioggia nelle grondaie. Va beh, l’estate è ormai solo un ricordo, ora ci attende un tempo problematico, carico dei soliti virus che infettano le prime vie respiratorie. E che spesso sono bollati come influenza, perché hanno una sintomatologia simile, ma che fanno parte di diverse tribù, come gli adenovirus, i rhinovirus e molti altri. Ma il nostro virus influenzale arriverà puntuale anche quest’anno? E complicherà la circolazione ancora in atto del SARS-CoV-2? Se ben ricordi, nello scorso inverno 2020-21, l’influenza si è imboscata per benino, probabilmente anche grazie a tutte le misure adottate anti-Covid (mascherine, distanziamento, disinfezione delle mani e chiusura dei viaggi internazionali). Infatti, ci sono stati circa 2,4 milioni di casi contro i 7,5 della stagione 2019-20. Sappiamo che il virus influenzale si presenta con due famiglie principali, A e B. Della prima fanno parte due sottotipi, H1N1 e H3N2, che a loro volta sono divisi i rami secondari (i cosiddetti cladi). Ora, nella passata stagione, la copresenza del Covid avrebbe fagocitato un ceppo A/ H3N2 e uno B/Yamagata. In ogni caso, non essendo esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2, è indispensabile sottoporre alla vaccinazione antinfluenzale tutti i soggetti ad alto rischio di ogni età, anche per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti; per di più questa vaccinazione riduce le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e gli accessi al pronto soccorso. Inoltre il vaccino può aiutare a prevenire la diffusione del Covid-19. Infatti, durante il periodo di lockdown, le regioni italiane con la più alta copertura vaccinale, hanno registrato un numero minore di contagi, di ricoveri in terapia intensiva e decessi per Covid-19.Qual è la composizione del vaccino antinfluenzale per la prossima stagione?Ci saranno nuove varianti antigeniche di tipo A: quelle di sottotipo H1N1, A/Hawaii/70/2019, sostituiranno il ceppo A/Brisbane/02/2018, mentre quelle di sottotipo H3N2, A/Hong Kong, sostituiranno il ceppo A/Kansas/14/2017. Ci sarà poi una nuova variante antigenica di tipo B, B/Washington/02/2019, che sostituirà il ceppo B/Colorado/06/2017 (lineaggio B/Victoria) e, per il vaccino quadrivalente, anche il ceppo B/Phuket (lineaggio B/Yamagata). Dei prodotti quadrivalenti uno contiene l’adiuvante MF59, un’emulsione olio in acqua composta di squalene che ha lo scopo di potenziare la risposta immunitaria, utilizzando una minore quantità di antigene. E un vaccino ad alto dosaggio detto split (= scissione) perché contiene solo gli antigeni virali che stimolano un’adeguata risposta immunitaria e le cellule della memoria; è indicato per gli over sassantacinquenni.Sarà possibile somministrare il vaccino antinfluenzale e anti Covid nella stessa seduta? Sì, secondo quanto espresso dalle principali autorità di Sanità Pubblica internazionali. Lo stesso virologo Anthony Fauci è favorevole alla doppia somministrazione, anche utilizzando due siti d’iniezione diversi. Per quanto riguarda la terza dose anti Covid, il Ministero chiarisce l’indicazione di una dose addizionale rivolta, in primis, agli immunodepressi (infatti, i soggetti “fragili” hanno una minore risposta al vaccino e perciò richiedono una dose supplementare da somministrare ventotto giorni dopo l’ultima). Mentre al resto della popolazione, iniziando dagli over-80, dalle RSA e dai sanitari, sarà riservata una dose booster (= che amplifica), da effettuare dopo almeno un semestre, perché la copertura immunitaria del vaccino anti-Covid ha una durata media di 6-9 mesi. Sarà utilizzato esclusivamente un vaccino a m-RNA (Pfizer o Moderna).Come negli anni precedenti il vaccino antinfluenzale è raccomandato e offerto gratuitamente ai bambini tra i sei mesi e i sei anni e alla fascia di popolazione oltre i sessanta anni, oltre a tutte le persone a rischio (diabete, malattie polmonari, cardiache, renali, neoplasie, gravidanza, addetti a servizi d’interesse collettivo, sanitari, badanti).