Cooperative, il bilancio di tre cantine

Vero motore del comparto per numero di soci ed ettari coltivati

Si è conclusa la vendemmia anche per le tre grandi cantine cooperative del Friuli occidentale, vero e proprio motore del comparto per la quantità di soci coinvolti ed ettari coltivati.Bilancio positivo e sguardo al futuro, per una viticoltura sempre più sostenibile aderendo al SQNPI, Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata.LA DELIZIALa cantina di Casarsa, che in primavera ha compiuto 90 anni, riunisce oltre 400 viticoltori soci per una superficie di 2000 ettari vitati.Oltre 300 mila quintali di uve raccolte, stabili rispetto scorso anno, le quali per oltre il 95% sono state coltivate in modo sostenibile.”La nostra missione – spiega il presidente Flavio Bellomo – è conservare gli elementi naturali di cielo, aria, terra e acqua attraverso una viticoltura che sia sostenibile sia a livello ambientale che economico e sociale. Lo stiamo applicando a tutta la nostra filiera e questa vendemmia, conclusa in maniera positiva dopo una prima parte di annata dal tempo incerto, è per noi motivo d’orgoglio sotto il punto di vista della sostenibilità, testimoniata anche nel nostro nuovo logo. Ora spazio alla vinificazione e alla commercializzazione, confidando in un inverno più tranquillo sul fronte pandemico grazie ai vaccini anche se preoccupa la salita del costo delle materie prime”.CANTINA RAUSCEDOSono invece 70 gli anni compiuti dalla realtà di Rauscedo nel Comune di San Giorgio della Richinvelda.Una cantina che conta su 370 soci per 1700 ettari coltivati tra la sede rauscedana e qualle collegata di Codroipo, per un totale di 270 mila quintali di uve raccolte in crescita rispetto alla scorsa vendemmia.”Quest’annata – commenta il presidente Antonio Zuliani – rappresenta per noi un anno di svolta dopo il periodo difficile che abbiamo appena passato negli anni scorsi. Per questo abbiamo rinnovato pure la nostra comunicazione, con una rinnovata immagine sintetizzata dal nuovo logo e dai nuovi vini che abbiamo appena lanciato. Vogliamo continuare nel solco tracciato dai nostri fondatori, fatto di sacrificio ed impegno, tenacia e coraggio per un futuro diverso, più rispettoso dell’ambiente. Vendemmia positiva grazie anche al bel tempo che si è mantenuto lungo tutto il periodo della raccolta”.RAMUSCELLOLa prima cantina del territorio a certificarsi SQNPI è stata quella di Ramuscello di Sesto al Reghena, 120 soci e 750 ettari di vigneti.La vendemmia 2021 ha visto un calo di circa il 5% delle uve raccolte a causa delle gelate primaverili, per un totale di oltre 100 mila quintali raccolti.”Ma l’aumento dei prezzi del vino – sottolinea il presidente Gianluca Trevisan -, come per il resto delle materie prime in questo momento, arriva anche al 30-40%: vendendo noi principalmente vino sfuso a clienti imbottigliatori, questo ci compensa positivamente il calo di uve raccolte. Adesso sguardo al futuro: dopo la sostenibilità, per la quale siamo soddisfatti che tutte le cantine cooperative del territorio stiano facendo ognuna la sua parte, vogliamo certificare il primo nostro vino vegano e punteremo anche a procedure biologiche. Il 2022 sarà un anno importante, ricco di novità e con il traguardo dei nostri primi 60 anni di attività”.