Pordenonelegge: Giordano e i ragazzi del Cro leggono la pandemia

Giordano ha raccontato l'invisibilità tremenda dei decessi tra le mura domestiche

La Regione è grata a Pordenonelegge per aver ospitato Paolo Giordano perché con la lettura che l’autore ha fatto delle dinamiche legate all’emergenza pandemica ci ha ricordato che le istituzioni si sono dovute concentrare in primis sui bisogni di salute acuti ma che è necessario occuparsi anche delle conseguenze legate alla malattia, prendendo in carico un concetto ben più ampio di salute che coinvolga il benessere della persona.  

Lo ha sottolineato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute a margine dell’incontro con ospite Paolo Giordano, autore di “Nel contagio”, allo Spazio Ellero di Pordenone nell’ambito del festival letterario Pordenonelegge.  

Nell’incontro, presentato da Giuseppe Losapio e introdotto da Alessandra Merighi, l’autore ha commentato i racconti dei ragazzi che hanno partecipato al contest coordinato da Fondazione Pordenonelegge e Istituto Flora Pordenone, con la collaborazione dell’Area Giovani del Cro e gli assessorati alla Cultura e all’Istruzione della Regione. I racconti sono stati raccolti nel volume “La storia siamo noi. Come i manuali racconteranno la pandemia”.

 Profondo e toccante è stato definito dal vicegovernatore l’incontro, in cui Giordano ha ricordato che l’invisibilità più tremenda durante la pandemia, nella prima ma soprattutto nella seconda ondata, sia stata quella dei decessi tra le mura domestiche. Era inimmaginabile che nel 2020 si potesse morire in casa isolati senza essere visti, accuditi, censiti, ha affermato Giordano, che si è detto convinto che i giovani sapranno al meglio di tutti trarre dal dolore e dalla difficoltà risorse per diventare persone migliori, più consapevoli