Speciali
Martine Brochard: “I miracoli esistono solo per quelli che ci credono”
Sabato 25 in Seminario nell'ambito di Ascoltare Leggere Crescere
Il titolo è incoraggiante e di coraggio ce ne vuole e ce ne è voluto anche a Martine Brochard, attrice francese che da decenni vive in Italia, che ha attraversato una malattia dura come la leucemia. E’ stata coraggiosa due volte: prima nel viverla e poi nel raccontarla nel volume: “I miracoli esistono solo per quelli che ci credono” edito da La Fontana di Siloe (121 pag., 16 euro).Coraggiosa nel raccontarla, dunque, perché degli anni della malattia l’autrice non stende il racconto di un decorso clinico – anche se un calendario dei fatti è pur presente per dipanare la vicenda – quanto piuttosto mette in luce un crescendo di fiducia e di speranza di una persona che ha i piedi ben ancorati a terra (fuor di metafora che si affida alla medicina), ma gli occhi costantemente rivolti al cielo. La sua storia diventa allora la messa in luce di come le sia stato possibile attraversare e superare i momenti bui grazie alla fede.Perché di momenti bui ne ha passati parecchi. Lei, classe 1946, parigina, prima ballerina classica e poi attrice che ha debutatto con Francois Truffaut, arriva in Italia dagli anni ’70. A Roma trova lavoro e l’amore, Franco Molè che sposa nel 1984 e che, dopo una vita insieme, deve lasciare perché un cancro allo stomaco lo porta via prima di lei, già colpita dalla leucemia.La sua sofferenza personale, quella della malattia e morte del marito, pur lenite dal figlio Ferdinando e da due nipotini, la fanno tremare e vacillare… Martine prega, dialoga con Dio, chiede risposte e ottiene il silenzio. E’ al picco della disperazione: “Per giorni ho continuato a parlare con Gesù in macchina, in casa, camminando per strada, anche a voce alta. Era uno sfogo lungo, interminabile… Poi la mia mente si è calmata e finalmente ho potuto sentire le risposte di Dio alle mie domande. Non avevo capito che i suoi silenzi sono un preludio alle sue risposte” (pag. 61).Martine Brochard racconterà la sua storia sabato 25 settembre alle 16.30 nel Parco del Seminario in dialogo con il vicario generale, mons. Orioldo Marson, e con la direttrice de Il Popolo, Simonetta Venturin.Nel volume sono presenti alcune favole, opera della stessa autrice, e alcune poesie in francese, di cui invece è autore il padre Roger Brochard.Martine scrive di una fede che cerca l’aiuto degli angeli (come Raffaele, l’angelo della guarigione o il suo angelo custode, Guillome), che si aggrappa ai segni della natura, come un raggio di sole che compare e spezza le nuvole, ma che pure si nutre ogni giorno dell’Eucarestia. Perchè i miracoli esistono per chi ci crede: come le ha insegnato Tito (Rosario Potito Scalzulli) il medico che l’ha curata a Casa Sollievo della Sofferenza.