La ripartenza di Pordenonelegge

2021: è avviata “l’edizione della rinascita”. Si torna ’normali’ e in presenza

Un’edizione – così l’ha definita Michelangelo Agrusti nella conferenza stampa del 9 settembre – diversa dalla precedente. “Se quella del 2020 fu nel segno della resistenza e riuscimmo a gestirla in parte in presenza e in parte tramite la web tv, questa del 2021 è l’edizione della rinascita, che si incarna in quella sindrome positiva che viene dopo le catastrofi. Lo si vede già in economia: anche se alcune aziende sono ancora in una situazione di sofferenza, molte altre – lo conferma il trend nazionale – vanno ormai forte e molte imprese, anche nostre, sono dentro questo mood. Si ricresce”.E’, trasposto in altro linguaggio, quello che i curatori hanno voluto sintetizzare nel logo: l’incompreso pneumatico che della pandemia vuol fissare l’attimo della ripartenza, della sgommata veloce da Formula Uno. Tutti desiderosi di lasciarsi alle spalle quanto vissuto di brutto in questi quasi due anni.MICHELANGELO AGRUSTIHa spiegato la triplice inaugurazione ufficiale a Pordenone, Lignano e Trieste come un continuare a camminare su un sentiero sperimentato nel 2020 con l’allargamento degli incontri ai capoluoghi dei mandamenti; fatto che è piaciuto molto specie alle persone raggiunte dai vari autori. Quest’anno si fa un ulteriore passo avanti allargando il cerchio alla regione tutta: per questo Pordenonelegge si divide in tre inaugurazioni, ciascuna con uno dei curatori. “Non è una diluizione ma un contributo importante che viene da Pordenone che esporta questo unicum – usando le parole del Nievo – che è Pordenonelegge come un suo orgoglio locale”.Ha anche ribadito il coraggio di aver imposto, prima ancora che scattasse il dibattito sull’obbligatorietà o meno, la presenza ai soli muniti di green pass e/o di tampone effettuato al massimo 48 ore prima e ha annunciato che, a tale scopo, in piazzetta Calderari la presenza di una struttura con medici e Croce Rossa per chi, volendo seguire incontri e non avendo il vaccino e il pass, voglia sottoporsi al tampone e godersi la festa del libro con gli autori.GIAN MARIO VILLALTAHa fornito dettagli maggiori sull’inaugurazione anche circa il contenuto: si tratta in fatti di “immaginare un’archeologia del futuro”. Ovvero di un ritorno alla letteratura classica in senso più stretto attraverso la figura di tre donne: Penelope, Arianna e Circe. “Non per nostalgico attaccamento al passato ma per la convinzione che a volte, fermarsi a guardare indietro, consenta poi di saltare meglio in avanti. Come prendere bene una rincorsa. Pordenonelegge infatti vuole far passare il concetto che i libri sono imporanti ma non che per stare sui libri si debba diventare noiosi o saccenti. Anzi, lo si può fare col sorriso. Per questo sono tre donne di oggi a raccontare quelle di ieri: Teresa Saponangelo vestendo i panni di Penelope, Iaia Forte quelli di Arianna ed Eva Cantarella quelli di Circe. Attenzione particolare è stata data ai dialoghi: “In un mondo in cui ognuno è contro il pensiero o la tesi di qualcuno”.TIZIANA GIBELLIL’assessore alla cultura della Rgeioe Fvg  ha elogiato  ascelta del green pass a Pordenone come conditio sine qua non all’accesso, unitamente all’ampio sostegno dato dai privati al festival (grazie anche all’Art Bonus) “tanto che si può dire – ha dichiarato – non solo che tanti privati investono in Pordenonelegge ma, rovesciando la medaglia, che Pordenonelegge si sostiene grazie al contributo di tanti privati”.Come Agrusti così Villata hanno ricordato la tragedia dell’Afghanistan sulla quale un festivalche racconta il mondo non può mancare: un ragazzo afghano, ora rifugiato in un paese vicino a Pordenone, racconta infatti la sua storia scritta anche in un libro.