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Al Rajhi domina la prima tappa dell’Italian Baja
Ritiro di Seaidan e l’alfiere Overdrive sale al comando della Coppa del Mondo. La doppia gara tricolore ha assegnato lo scudetto a Galletti (Ccr) e Borsoi (Ssv)
Dura e spietata l’Italian Baja, come da tradizione. Esaltando i primi, avvilendo i molti che hanno sofferto difficoltà di percorso, la polvere, i mille trabocchetti di una traccia sempre infida nel dedalo di piste sui greti di Meduna, Cosa e Tagliamento. L’edizione della ripartenza, con quartiere generale all’Interporto Centro Ingrosso (promosso), è vissuta tra gli “odi et amo” di vecchi e nuovi protagonisti, che quando accendono i motori e pestano sul gas sono emuli di Edi Orioli (1993) e Pierre Lartigue (1994-1997), pionieri di una meraviglia iridata a Pordenone, dove con la manifattura si fa la storia.
MONDIALE. Vincitore con pieno merito Yazeed Al Rajhi, bissando il successo del 2014, stavolta con una Toyota Hilux Overdrive che ha dettato il ritmo venerdì e viaggiato appena un po’ sotto il suo potenziale ieri, quando ad occupare la scena iridata è stata la Mini John Cooper Works Rally di Krzysztof Holowczcy a caccia di un impossibile recupero dopo la doppia agonia della prima tappa. Il polacco sul greto del Meduna si è prima ribaltato in un guado, poi è riuscito a ripartire ma nella polvere della frazione lunga ha perso la traccia e un sacco di tempo. Ieri è stato formidabile nel firmare il miglior tempo su tutti e tre i settori selettivi, ma al traguardo ha dovuto accontentarsi del 14. posto, niente punti per la classifica di Coppa. Al Rajhi, primo in 5:02’47’’ ha battuto il portoghese Tiago Reis, secondo a 3’03’’, e il lituano Benediktas Vanagas, terzo a 10’46’’, con podio tutto Hilux e Toyota anche al quarto posto grazie all’olandese Erik Van Loon che ha preceduto Miroslav Zapletal su Ford 150, il ceco ormai un habitue dell’Italian Baja (secondo a marzo nella Artugna Race). Colori italiani esaltati dall’ottimo Amerigo Ventura (Yamaha Quaddy), ottavo assoluto nella disfida mondiale, navigato dal pordenonese Mirko Brun cresciuto “a pane e Italian Baja” con una gavetta nelle fila del Fuoristrada Club 4×4 guidato da Mauro Tavella. Per quanto riguarda la graduatoria generale di Coppa del Mondo, Al Rajhi con questa vittoria passa al comando prima dell’ultima gara in Portogallo ad ottobre, sorpassando Yasir Seaidan rimasto a secco di punti, la sua Mini bloccata da un guasto al turbo.
ITALIANO. Italian Baja decisivo per l’assegnazione degli scudetti, grazie al coefficiente 2 della prima tappa e il 3 della seconda. Sfida tricolore che si è fermata al secondo settore di ieri, abortito il terzo passaggio sugli oltre 90 km di percorso per motivi di sicurezza, cioè il calo dell’oscurità quando le macchine avrebbero dovuto ripartire. Sergio Galletti con la Toyota Hilux Overdrive preparata dall’R-Team di Renato Rickler, primo venerdì in 1:20’47’’ (50 punti) e primo ieri in 2:51’49’’ (75), ha fatto il pieno diventando di fatto irraggiungibile per gli avversari del Campionato Italiano Cross Country Rally a quota 300, con Codecà secondo in entrambe le tappe ieri e oggi che ne ha raccolti 90 salento a 192 nel totale. Terzo sul podio venerdì Andrea Castagnera (Nissan Navara) e ieri Gabriele Seno (Fiat Pandakar). Scudetto assegnato anche nel Campionato Italiano Ssv Baja Sprint e soddisfazione immensa per il trevigiano Elvis Borsoi, già vincitore nel cross country (2017), protagonista di una stagione di alto profilo con un Can-Am Maverick che ha battuto la concorrenza Yamaha. Assente il rivale più vicino in graduatoria, Alessandro Tinaburri, Borsoi ha badato a gestire senza calare troppo il ritmo, lasciando a Ventura il palcoscenico e controllando Valentino Rocco alle sue spalle. Primo Ventura in entrambe le tappe, venerdì in 1:15’48’, ieri in 2:50’05’’. Lo scudetto di Borsoi a quota 308 punti, Ventura secondo a 223 sorpassando Rocco a 207, comunque degno rivale, mentre Tinaburri è rimasto fermo a 152.
FUTURO. Presto per dirlo, ma probabilmente anche nel 2022 il Fuoristrada Club 4×4 Pordenone organizzerà gara dell’Italiano e gara di Coppa del Mondo, auspicando pandemia battuta e ritorno massivo dei competitor.