Sport
Tennistavolo, Giada Rossi verso Tokyo: partenza il 18 da Roma
Da Pitars il saluto alle persone più vicine. Commovente papà Andrea: “Vola Giada, Giada vola il più in alto possibile”
Si è tenuta sabato scorso, presso gli amici delle cantine PITARS di San Martino al Tagliamento, la presentazione del viaggio verso Tokyo di Giada e il ringraziamento della famiglia Rossi a tutti gli amici che ci anno accompagnato in questo viaggio.
Presenti il sindaco di San Martino, di Zoppola, il delegato Coni, il presidente Cip FVG, l’assessore allo sport di Pordenone, la rappresentanza della protezione civile di Zoppola, gli amici de I ragazzi di Poincicco, il dt della nazionale e la presidente degli olimpionici azzurri del FVG. La preparazione continua fino al 15 agosto a Lignano presso la Bella Italia, per poi partire verso Roma il 18 direzione Tokyo. Le sensazioni, dopo i mesi terribili passati, sono buone, la tenuta fisica, atletica e mentale è buona.
Previsioni non né facciamo, l’unica cosa è che Tokyo ferro. Di seguito il discorso motivazionale letto dal papà Andrea.
In bocca al lupo anche da parte della redazione de Il Popolo: “Forza Giada, la medaglia più importante, quella della vita, per la vita, l’hai già vinta. Saremo lì con te, a Tokyo, per continuare a sognare”
DA PAPA’ ANDREA La storia sportiva di Giada, che poi abbiamo fatto nostra, inizia in una palestra di Sgonico in provincia di Trieste nel 2014, con l’incontro del D.T. della nazionale Alessandro Arcigli dal quale nasce l’inserimento nel progetto di qualificazione per Tokyo 2020.
L’esplosione di risultati del 2015 invece ci ha portato inaspettatamente a festeggiare la qualificazione e la medaglia di bronzo a Rio 2016, continuando poi con il titolo mondiale a squadre e il titolo europeo.
Abbiamo voluto, come allora, incontrare nuovamente i parenti, gli amici e sostenitori in questa occasione per potervi ringraziare a prescindere e comunque per il lungo viaggio verso il paese del sol levante che il 18 agosto prenderà il via.
E quindi Giada:
Il 24 agosto è il giorno della cerimonia di apertura dei giochi paraolimpici di Tokyo 2020, il giorno del tuo compleanno, non saremo lì per farti gli auguri ma nessuna distanza e niente e nessuno potrà separarci, ancora una volta saremo distanti ma uniti.
Saranno 4400 gli atleti, 113 italiani, 52 uomini e la maggioranza di 62 donne.
Tu Giada orgogliosa alfiere di Zoppola, Pordenone, ambasciatrice del Friuli e dell’Italia intera parteciperai a questi strani giochi non per vivere il presente ma per aspettare il futuro, il passato è molto importante ma il futuro è tutto da scrivere.
Fare l’atleta agonista è dura.
Allenarsi ogni giorno, mantenere alti i propri standard, avere dei risultati da raggiungere perché poi la tua voce interna, l’allenatore, gli amici, i genitori, la società, la federazione …
Ore e ore di perfezionamento in giornate uguali, infinite, stanchezza, dolori, fatica, sudore, rinunce, sconfitte e vittorie, il ciclo, la fisioterapia, le braccia che non girano, la giornata no, gli infortuni e i mesi passati da dicembre ad oggi quando tutto sembrava perso.
Bisogna imparare a convivere con i disagi, con gli imprevisti, con le delusioni, i pianti.
E con tutto ciò che non dipende da te e da noi perché di variabili ce ne sono tantissime.
Non c’è nulla di scontato: a volte anche quando ci metti tutta te stessa, non basta.
E’ la legge dello sport.
Sport che sa essere tanto affascinante quanto crudele.
Ma sai cosa c’è?
Che nonostante tu sappia tutto questo, non puoi farne a meno.
Ti sei detta “lascio perdere”.
Ti sei detta: “mollo”.
Ti sei detta: “non c’è la faccio più.
Ma poi non lo hai fatto perché dentro la tua disciplina c’è un mondo, il tuo mondo.
Un mondo che ti sei costruita con abnegazione e volontà spingendo le ruote sempre più avanti.
Un mondo fatto di obbiettivi, amicizia, significato, divertimento soddisfazione, viaggi, senso di appartenenza, sogni, ma ogni volta ritorni in famiglia.
Questo è Amore.
Quando ci saranno le giornate dure, ricordati perché hai iniziato.
E soprattutto ricordati che persona sei diventata attraverso le sfide che in questi anni hai già affrontato.
Le sfide non sono finite, no.
Ma nemmeno tu.
Vola Giada, Giada vola il più in alto possibile.