Veneto Orientale
VeGAL capofila del progetto europeo Ecovinegoals per la salvaguardia del territorio
“Una rete internazionale per il futuro della viticoltura veneta”. Dieci partner europei e balcanici svilupperanno una Rete internazionale
VeGAL è il partner capofila del progetto europeo
ECOVINEGOALS (che è la sigla di ECOlogical VINEyard GOvernance Activities for
Landscape’s Strategies), co-finanziato nell’ambito del programma operativo Interreg
ADRION 2014-2020, nato per affrontare la sfida dei sistemi di viticoltura intensiva e dei
loro effetti nella regione adriatico-ionica, con l’obiettivo di sviluppare strumenti e
strategie innovativi comuni per tutti i paesi coinvolti.
Giorgio Fregonese, il Presidente di VeGAL, spiega gli obiettivi del progetto: “Nelle
regioni coinvolte, la viticoltura rappresenta uno dei settori economici più importanti e
redditizi. Proprio per questo, il suo impatto sull’ambiente e sulle risorse territoriali non
può più essere ignorato. La vera forza di ECOVINEGOALS, nonché ciò che rende il progetto
altamente innovativo, è la collaborazione tra Stati e stakeholder con necessità e visioni
diverse per un obiettivo comune: la transizione agroecologica”.
L’impegno, ha spiegato il Presidente, è quello di promuovere la sostenibilità e la resilienza
nella viticoltura, incoraggiando la transizione da colture intensive a sistemi
agroecologici che preservino gli habitat naturali e il paesaggio, ma che allo stesso tempo
siano produttivi e vantaggiosi.
Fregonese ha poi aggiunto: “Insieme agli altri nove partner, svilupperemo un piano
d’azione e firmeremo una lettera d’intenti per sancire la costruzione della rete AVINE.
Servirà per creare strumenti e pratiche coordinate a livello europeo per la transizione
agroecologica da attuare nelle nostre aree vitivinicole. Sono aree diverse, certo, ma in cui
si vive con passione la comune appartenenza ad un territorio ricco, inteso come un asset
da preservare, innanzitutto, ma anche da far fruttare nel migliore dei modi possibili. Per
questo, non è azzardato sostenere che il futuro per la viticoltura veneta è l’agroecologia.”
Gli altri partner appartenenti tutti all’area ADRION, cioè la regione ADRiatico-IONica sono:
Slovenia, Croazia, Serbia, Montenegro, Grecia e Italia. Nello specifico abbiamo:
● Camera di Agricoltura e Foreste della Slovenia – Slovenia
● Centro di ricerca dell’Accademia slovena delle scienze e delle arti – Slovenia
● Agenzia per lo sviluppo rurale dell’Istria – Croazia
● INFORMO – Associazione per la per la promozione dell’occupazione, della
formazione professionale e dell’istruzione – Croazia
● Centro di Sviluppo Aziendale Kragujevac – Serbia
● Fondazione Centro per l’avviamento delle attività, Bar – Montenegro
● Comune di Bar – Montenegro
● Istituto agronomico del Mediterraneo di La Canea (Creta) – Grecia
● Provincia autonoma di Trento – Italia
Fregonese conclude: “Ci attende un anno di lavori, il cui scopo è studiare e diffondere una
strategia comune a tutti i nostri Stati, per condividere sistemi di coltivazioni
agroecologici, conciliando la viticoltura con la conservazione del paesaggio (e degli
habitat) arrivando fino a creare una rete stabile tra i partner che sia in grado di
promuovere una partecipazione attiva ai processi che regolano il territorio.”
La viticoltura agroecologica mette al centro la cura del paesaggio, la salvaguardia
dell’ambiente e la produttività dell’agricoltura, senza metterli in contrasto tra loro, ma
considerandoli come componenti di un insieme di pratiche che hanno l’obiettivo di:
– gestire e preservare la biodiversità
– dare massima diversità al ciclo produttivo
– rafforzare le economie locali
– stabilizzare l’occupazione rurale.
Il progetto si concluderà ad agosto 2022 con la firma di una lettera d’intenti a favore di
una viticoltura più sostenibile. Inoltre, la transnazionalità del progetto permetterà la
creazione della rete Agroecological VIneyards NEtwork (AVINE) capace di unire i paesi
partner che saranno in grado di tracciare la strada della transizione agro-ecologica verso
gli obiettivi della Commissione UE FOOD 2030, per un futuro e uno sviluppo sostenibile.